Il gruppo Missardi ha presentato un ampio progetto per creare la start-up I.T.R. Moda-innovazione tecnologia ricerca, con sede a Miranda (Isernia). Assumerà, in fase iniziale, tra i 25 e i 30 ex dipendenti del polo molisano.
In attesa dell’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano e di quello di Isernia al subentro di Ikf alla newco Oti per il controllo di Ittierre (vedere MFF del 6 maggio), una parte della rinascita della società di Pettoranello di Molise (Isernia) parla toscano. Il 7 maggio scorso, infatti, Missardi, società specializzata nella produzione di abbigliamento commercializzato in tessuto, pelle e pellicceria di fascia alta, con stabilimenti a Empoli (Firenze) e Montecatini (Pistoia), ha presentato nella sede della Provincia di Isernia il piano per la nascita di una start-up a Miranda (Isernia) denominata I.T.R. Moda-innovazione tecnologia ricerca. Società che sarà interamente controllata dal gruppo toscano nato nel 1990 e guidato dai gemelli Massimo e Alessandro Calugi e che riassumerà, soltanto nella fase iniziale, tra i 25 e i 30 dipendenti Ittierre tra quelli in mobilità, per poi passare a 100 a regime. In pratica un numero maggiore rispetto a quello ipotizzato dal piano di Ikf che prevede invece il ricollocamento fino a un massimo di 40 persone, di cui 15 nei primi sei mesi. Secondo un piano illustrato a MFF in questa intervista da Massimo Calugi, presidente di Missardi.
Perché avete scelto di investire fuori dalla Toscana?
Nei due attuali stabilimenti produciamo la parte haut de gamme dell’offerta e non riuscivamo a reperire nella nostra regione la capacità produttiva nella fascia media-medio/alta. In Molise, grazie alla grande tradizione Ittierre, c’è un ottimo know-how. In questo senso e ci è sembrato una grande opportunità usufruirne per la realizzazione di un prodotto 100% made in Italy.
Quali saranno i prossimi step dopo la presentazione del progetto davanti alle parti sociali e all’assessore regionale allo Sviluppo economico Massimiliano Scarabeo?
Attendiamo la conferma ufficiale del presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Intanto stiamo lavorando sull’adeguamento alle nostre esigenze dello stabilimento produttivo di 5 mila metri quadrati, che abbiamo individuato nel comune di Miranda. Sarà un’azienda altamente innovativa che utilizzerà energia auto prodotta. A fine mese inizieremo invece i colloqui con il personale, puntando nella prima fase a riassumere 25-30 addetti Ittierre specializzati nella produzione, ma con l’obiettivo di arrivare a 100 dipendenti a regime, sfruttando anche l’indotto di altre regioni limitrofe. Se gli step saranno confermati pensiamo di essere operativi a settembre prossimo.
Come vi supporteranno le istituzioni?
Oltre alle agevolazioni previste per la riassunzione di dipendenti dalla mobilità, probabilmente con una serie di azioni mirate a ottenere dei finanziamenti, che però non saranno a fondo perduto. Quello che a noi sta a cuore è poter usare questa opportunità come trampolino di lancio per ricreare un polo produttivo.
Avete già degli obiettivi di business per I.T.R. Moda?
Stiamo preparando in questi giorni il business plan, ma al momento non sono in grado di fare delle previsioni, perché l’obiettivo primario è organizzare l’azienda. Posso dire che sposteremo a Miranda delle produzioni uomo e donna, alcune rappresentate dall’offerta di seconde linee della nostra clientela, che include griffe italiane e internazionali. Inoltre stiamo lavorando per chiudere un deal per una licenza produttiva e distributiva di un marchio che gestiremo direttamente dal Molise e ci concentreremo su quelle società che hanno necessità di far rientrare le produzioni dall’estero, sempre nell’ottica di un’offerta prezzi competitiva.
Quali sono stati i risultati di Missardi nel 2014 e le previsioni per il 2015?
Abbiamo chiuso a circa 15 milioni di euro di giro di affari, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, e la quota export intorno al 40%. Quest’anno puntiamo invece, anche grazie a questo nuovo progetto, di tornare a crescere.(riproduzione riservata)
In attesa dell’autorizzazione da parte del Tribunale di Milano e di quello di Isernia al subentro di Ikf alla newco Oti per il controllo di Ittierre (vedere MFF del 6 maggio), una parte della rinascita della società di Pettoranello di Molise (Isernia) parla toscano. Il 7 maggio scorso, infatti, Missardi, società specializzata nella produzione di abbigliamento commercializzato in tessuto, pelle e pellicceria di fascia alta, con stabilimenti a Empoli (Firenze) e Montecatini (Pistoia), ha presentato nella sede della Provincia di Isernia il piano per la nascita di una start-up a Miranda (Isernia) denominata I.T.R. Moda-innovazione tecnologia ricerca. Società che sarà interamente controllata dal gruppo toscano nato nel 1990 e guidato dai gemelli Massimo e Alessandro Calugi e che riassumerà, soltanto nella fase iniziale, tra i 25 e i 30 dipendenti Ittierre tra quelli in mobilità, per poi passare a 100 a regime. In pratica un numero maggiore rispetto a quello ipotizzato dal piano di Ikf che prevede invece il ricollocamento fino a un massimo di 40 persone, di cui 15 nei primi sei mesi. Secondo un piano illustrato a MFF in questa intervista da Massimo Calugi, presidente di Missardi.
Perché avete scelto di investire fuori dalla Toscana?
Nei due attuali stabilimenti produciamo la parte haut de gamme dell’offerta e non riuscivamo a reperire nella nostra regione la capacità produttiva nella fascia media-medio/alta. In Molise, grazie alla grande tradizione Ittierre, c’è un ottimo know-how. In questo senso e ci è sembrato una grande opportunità usufruirne per la realizzazione di un prodotto 100% made in Italy.
Quali saranno i prossimi step dopo la presentazione del progetto davanti alle parti sociali e all’assessore regionale allo Sviluppo economico Massimiliano Scarabeo?
Attendiamo la conferma ufficiale del presidente della Regione Paolo di Laura Frattura, che dovrebbe arrivare nei prossimi giorni. Intanto stiamo lavorando sull’adeguamento alle nostre esigenze dello stabilimento produttivo di 5 mila metri quadrati, che abbiamo individuato nel comune di Miranda. Sarà un’azienda altamente innovativa che utilizzerà energia auto prodotta. A fine mese inizieremo invece i colloqui con il personale, puntando nella prima fase a riassumere 25-30 addetti Ittierre specializzati nella produzione, ma con l’obiettivo di arrivare a 100 dipendenti a regime, sfruttando anche l’indotto di altre regioni limitrofe. Se gli step saranno confermati pensiamo di essere operativi a settembre prossimo.
Come vi supporteranno le istituzioni?
Oltre alle agevolazioni previste per la riassunzione di dipendenti dalla mobilità, probabilmente con una serie di azioni mirate a ottenere dei finanziamenti, che però non saranno a fondo perduto. Quello che a noi sta a cuore è poter usare questa opportunità come trampolino di lancio per ricreare un polo produttivo.
Avete già degli obiettivi di business per I.T.R. Moda?
Stiamo preparando in questi giorni il business plan, ma al momento non sono in grado di fare delle previsioni, perché l’obiettivo primario è organizzare l’azienda. Posso dire che sposteremo a Miranda delle produzioni uomo e donna, alcune rappresentate dall’offerta di seconde linee della nostra clientela, che include griffe italiane e internazionali. Inoltre stiamo lavorando per chiudere un deal per una licenza produttiva e distributiva di un marchio che gestiremo direttamente dal Molise e ci concentreremo su quelle società che hanno necessità di far rientrare le produzioni dall’estero, sempre nell’ottica di un’offerta prezzi competitiva.
Quali sono stati i risultati di Missardi nel 2014 e le previsioni per il 2015?
Abbiamo chiuso a circa 15 milioni di euro di giro di affari, sostanzialmente in linea con l’anno precedente, e la quota export intorno al 40%. Quest’anno puntiamo invece, anche grazie a questo nuovo progetto, di tornare a crescere.(riproduzione riservata)
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