Il Consiglio regionale del Molise dice no alla Turbogas a Venafro

Votata la mozione urgente presentata nella seduta del Consiglio regionale del 30 novembre che esprime la contrarietà della regione al progetto presentato dalla Molise Energy srl per la realizzazione di una centrale termoelettrica a ciclo combinato sul territorio di Venafro.

Tra i firmatari il Consigliere Massimiliano Scarabeo, che ha anche illustrato la mozione in aula, e che al di la degli accordi e degli intendimenti negativi sul progetto, già espressi dalla Giunta Regionale, coglie l'occasione per ribadire la necessità di scongiurare definitivamente una simile ipotesi.

Partecipazione alla trasmissione Moby Dick del 27 Novembre 2010

Nella trasmissione televisiva Moby Dick del 27 Novembre 2010, trasmessa dalla televisione locale Tele Molise, sono state affrontate questioni che interessano la regione Molise, a partire dall'ambiente per finire a quelle che interessano la politica, sia regionale che nazionale.

Tra gli ospiti, il consigliere regionale Massimiliano Scarabeo che relativamente alla questione ambiente e salute pubblica, ha messo in evidenza le carenze nel sistema di controllo sulle varie forme di inquinamento che troppo spesso si registrano in Molise, in modo particolare sulla gestione dei rifiuti.
Si è parlato anche di politica, che dopo il fallimento del bipolarismo, secondo il consigliere Scarabeo, necessiterebbe di un'area moderata e di forte responsabilità nazionale, capace di superare certe ideologie e che si preoccupasse più seriamente e concretamente dei problemi degli italiani.

Di seguito il video:

Turbogas a Venafro: Una ipotesi sciagurata!

Sulla eventuale realizzazione di una centrale turbogas a Venafro, il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, esprime il suo più netto dissenso.
Lo fa attraverso un comunicato stampa che non lascia dubbi sulla sua contrarietà a che una simile opera venga costruita nella Piana di Venafro.
“Sulla possibilità di installare una centrale turbogas a Venafro” dichiara Scarabeo, “sono stato contrario già alcuni anni fa, quando cioè quella ipotesi è stata paventata. Oggi come ieri esprimo la mia netta contrarietà avendo il territorio venafrano, già dato alla collettività regionale ed interregionale.

Sulla Sanità regionale troppe falsità!

Una delle tante frasi che sono state dette in una delle tante interviste e trasmissioni televisive a proposito della sanità regionale è la seguente: “Ovviamente sarà nostro impegno mantenere sul territorio i servizi per i cittadini, migliorarli ove possibile, ed attuare una generale politica di controllo dei costi, e di eliminazione graduale delle spese inutili”.

Oggi, sono in molti a chiedersi cosa sia effettivamente cambiato in meglio e quali delle promesse siano state mantenute, soprattutto per i molisani di Agnone, Larino e Venafro che vedono trasformarsi i propri presidi ospedalieri, in RSA, acronimo di residenza sanitaria assistita. Secondo il DPR 14/1/1997, le "RSA "sono destinate a soggetti non autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie geriatriche, neurologiche e neuropsichiatriche stabilizzate. Si rivolgono a soggetti non autosufficienti affetti da grave disabilità, richiedenti alto livello di supporto assistenziale ed infermieristico a fronte di un intervento riabilitativo a bassa complessità e intensità o in forme alternative alla degenza a tempo pieno".

Per una nuova politica, serve meritocrazia e ricambio generazionale

Un incontro importante, quello che ieri, martedì 9 novembre, presso la biblioteca della Camera dei Deputati, ha visto presenti gli On.li Pierferdinando Casini, Marco Follini e il Sen. Giuseppe Pisanu, in un dibattito dai toni pacati ma ricco di spunti politici. Il convegno, organizzato dall'Associazione Visioni Contemporanee degli On.li Carra e Lusetti, dirigenti Udc, ha avuto per titolo: “L'inverno della seconda Repubblica. E come uscirne”.
Un'analisi dell'attuale situazione italiana, non solamente sotto l'aspetto politico, che attraverso le opinioni di alcuni noti giornalisti, ha cercato di capire se esiste, e quale potrebbe essere, una via d'uscita per questo momento di stagnazione in cui versa il Paese.