"Prendo ancora spunto dalla situazione sanitaria molisana, dal debito accumulato nel corso di questi ultimi anni, dalla gestione allegra che è balzata alla cronaca nazionale mortificando i molisani che si sono visti aumentare le tasse, per evidenziare che è l'intero sistema Molise a soffrire, e chi lo sta governando, non è in grado di trovare soluzioni idonee per un rilancio serio.
La crisi c’è e si vede, nel Molise a testimoniarlo ci sono le cifre che ormai lasciano poche speranze se si dovesse continuare di questo passo: gli ultimi dati dicono per esempio che nella nostra regione il numero dei cassintegrati è salito rispetto alla media nazionale ma, cosa importante, moltissime piccole imprese hanno chiuso la loro attività proiettandoci in una realtà devastante dal punto di vista sociale ed economico.
Non più soltanto le grandi aziende ma anche le realtà imprenditoriali piccole e medie, dunque, pagano l'assenza di programmazione ed attuazione degli aiuti previsti, in modo particolare, delle difficoltà di accesso al credito.
Le politiche industriali in Molise non esistono, non ultima la crisi del settore edile ha messo in ginocchio un intero comparto con conseguenti licenziamenti e ricadute sull'occupazione, mentre la Regione pensa di fare direttamente impresa, sorda rispetto alle numerose richieste di confronto con altre istituzioni e realtà.
Intanto la pressione fiscale ha raggiunto livelli insostenibili, il Molise paga a caro prezzo la situazione attuale della sanità locale e di tutto questo, dal palazzo del governo regionale, non trapela nulla.
Così come i conti che continuano ad essere un disastro, stando a quanto riferisce un autorevole quotidiano economico nazionale. Tradotto in cifre, tanto per capirci: l’Irap è più alta che nelle regioni con meno problemi di bilancio, così come l’Irpef regionale, e le tante accise che fanno aumentare il prezzo del carburante, ma paghiamo anche in relazione alla crescita che per quanto ci riguarda, nell'area del Mezzogiorno, vede un calo dello 0,6 per cento, addirittura più della Puglia e della Sicilia.
Per questo, se la politica deve fare l'impossibile per trovare le giuste contromisure, non bastano le roboanti dichiarazioni che Michele Iorio e compagni si affrettano ad esternare in questi giorni. Occorrono invece interventi mirati che tengano conto delle diverse situazioni che il Molise vive quotidianamente a cominciare proprio dall'occupazione che nell'arco di pochissimo tempo è scesa dal 52,3 al 51,1 per cento, per finire alla sanità, passando per i giovani e le carenze infrastrutturali, l'agricoltura, il turismo e l'ambiente".
Massimiliano Scarabeo
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