Diamo a Cesare quel che è di Cesare. La sanità pubblica efficiente ai
molisani, le critiche strumentali a chi vuol cavalcare l’onda della
popolarità celandosi dietro un enorme problema che è di tutti e di non
facile soluzione. Accetto la provocazione, ma non il disfattismo che si
cela nelle parole di chi chiede le dimissioni in massa di tutti, quindi
anche del sottoscritto pur di salvare il nostro ospedale dalla mannaia
dei tagli e delle riduzioni. Sono per la legalità e per il rispetto
delle regole e non lo devo dimostrare in questo frangente nonostante
l’impegno dimostrato per la mia terra.Non è giusto coinvolgermi in una
battaglia che da tempo sto già combattendo per spuntare, nonostante le
gravi difficoltà che riguardano il riordino sanitario le giuste misure
di salvaguardia del S.S. Rosario. Capisco l’occasione che si presenta
ghiotta per tentare di portare la partita sul piano personale e trarne
dei vantaggi politici da chi vorrebbe maggiori consensi, come il
Movimento M5S di “Beppe Grillo” o di chi è alla ricerca spasmodica di
visibilità, ma oltre alle critiche e a posizioni di protesta
bisognerebbe scendere ai livelli della realtà per proporre cose
fattibili per la causa del nostro ospedale. Dal mio canto ho già posto i
dovuti paletti affinchè il S.S. Rosario venga reso sostenibile e le
disparità con il privato, in termini di posti letto vengano ricondotte
alla normalità imposta dalla legge. Non si ponga perciò strumentalmente
la questione sulla politica e sul discredito ad oltranza nel tentativo
di carpire consensi. Sono con la protesta ma anche per chi rispetta le
regole. Ieri sera sono stato con i cittadini e gli addetti ai lavori del
comitato S.S. Rosario in fiaccolata vicino alle ragioni e alle
soluzioni, lontano dai proclami mediatici di propaganda politica celata
dal problema ospedale.
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