Dopo l’azzeramento delle cariche direttive, decretato dal Segretario UDC Lorenzo Cesa, in occasione dell’inizio della fase organizzativa del Partito della Nazione, arriva la conferma che nel Molise, per il Partito di Casini sarà proprio così: Luigi Velardi, già Commissario “azzerato” è stato nuovamente rinominato Coordinatore regionale.
Non c’è nulla di male, soprattutto se si pensa che l’UDC è il Partito dello stesso Cesa, il quale, delle proprie cose può decidere come meglio crede! Anche se molti personaggi molisani dell’Unione di Centro non la pensano così, vanno comunque espressi al nuovo Coordinatore Velardi, gli auguri di buon lavoro.
La fase di organizzazione del Partito della Nazione terminerà a novembre 2010, così come stabilito nell’ultimo incontro di Todi, una cosa interessante, però, è emersa pochi giorni fa dal Comitato dei garanti del nascente soggetto: ogni componente politica o movimento che si riconosce nel Partito della Nazione, potrà, autonomamente e con il proprio simbolo, portare avanti la fase del tesseramento. In sintesi: non è più la sola UDC con la propria organizzazione a gestire i numeri del nuovo Partito.
Ecco dunque la novità di questa delicata ed importantissima fase: non più l’UDC quale unico traghettatore, così come originariamente deciso. Per il Molise, di conseguenza, non sarà più Luigi Velardi il timoniere che farà arrivare la nave in porto, ma ognuno, tra coloro che intendono aderire in nome dei vari Partiti o movimenti che lo compongono, andranno a tesserarsi al Partito della Nazione.
Ecco dunque la novità di questa delicata ed importantissima fase: non più l’UDC quale unico traghettatore, così come originariamente deciso. Per il Molise, di conseguenza, non sarà più Luigi Velardi il timoniere che farà arrivare la nave in porto, ma ognuno, tra coloro che intendono aderire in nome dei vari Partiti o movimenti che lo compongono, andranno a tesserarsi al Partito della Nazione.
Vista da un angolazione politica, questa novità, suona come un pesante annotazione nei confronti dell’UDC Molisana che ha sempre cercato di ostacolare il cammino di molti personaggi politici locali verso un tesseramento, al Partito della Nazione, iniziato quasi un anno fa.
Ecco allora il dato fondamentale politicamente corretto: un tesseramento democratico, fuori dalle solite logiche, aperto a tutti coloro che davvero si vogliono riconoscere in una nuova figura, valida alternativa all’attuale sistema politico italiano.
Ma anche un tesseramento che garantisca a tutti di poter partecipare, liberi da censure, alla fase costituente del Partito della Nazione in terra Molisana.
Ma anche un tesseramento che garantisca a tutti di poter partecipare, liberi da censure, alla fase costituente del Partito della Nazione in terra Molisana.
Tutti i tentativi di ostacolare l’avanzata delle tante adesioni, verso il Partito della Nazione, perpetrati in Molise, hanno trovato la risposta in questa scelta del Comitato dei Garanti, nata proprio per riaffermare, qualora ce ne fosse stato bisogno, che si sta organizzando un Partito nuovo, diverso da quello che lo stesso Coordinatore Velardi, ha da sempre pensato che fosse.
Da Termoli a Venafro in molti si chiedono il perché di questa scelta obbligata da parte del Comitato dei Garanti, la risposta è stata già data: la questione molisana non è inerente il Partito ma le prossime candidature regionali che Velardi vuole gestire a suo piacimento. Infatti, anche in questa occasione, ancora una volta si è parlato soltanto di UDC e non di Partito nuovo che nasce proprio in alternativa ad un modo vecchio di fare politica.
Se poi, si prendono per buone le notizie che vedono il presidente Iorio salutare Berlusconi per approdare da altre parti, allora è ben chiaro che i motivi fondativi del Partito della Nazione, non risiedono nelle novità politiche, nell’alternativa di Governo dichiarate a Chianciano lo scorso anno e ribadite a Todi qualche settimana fa, ma il tutto si racchiude nella frase: cambiare tutto per non cambiare niente!
Da Termoli a Venafro in molti si chiedono il perché di questa scelta obbligata da parte del Comitato dei Garanti, la risposta è stata già data: la questione molisana non è inerente il Partito ma le prossime candidature regionali che Velardi vuole gestire a suo piacimento. Infatti, anche in questa occasione, ancora una volta si è parlato soltanto di UDC e non di Partito nuovo che nasce proprio in alternativa ad un modo vecchio di fare politica.
Se poi, si prendono per buone le notizie che vedono il presidente Iorio salutare Berlusconi per approdare da altre parti, allora è ben chiaro che i motivi fondativi del Partito della Nazione, non risiedono nelle novità politiche, nell’alternativa di Governo dichiarate a Chianciano lo scorso anno e ribadite a Todi qualche settimana fa, ma il tutto si racchiude nella frase: cambiare tutto per non cambiare niente!
A questo proposito, dichiara il Consigliere Regionale Massimiliano Scarabeo: «nella fase di post-costituzione, il Partito della Nazione aveva bisogno di una rete organizzativa che fosse presente in tutto il Paese, e l’UDC rappresentava l’unica componente del nascente soggetto politico ad avere simili caratteristiche. Un percorso obbligato per iniziare il tesseramento al nuovo Partito della Nazione. Ora le cose stanno in maniera diversa ed è un bene, soprattutto per chi non si riconosce o non vuole riconoscersi esclusivamente nell’UDC. Personalmente, al di la di quelle che sono le mie opinioni in merito alla luce di questi nuovi fatti, altro non posso fare che augurare all’Assessore Velardi un buon lavoro, confermandogli la mia disponibilità per una proficua collaborazione, niente di più. Continuerò a lavorare con chi si riconosce nel nuovo soggetto politico, per un Partito davvero diverso, alternativo. La corsa alle candidature o a poltrone più o meno ambite, devono scaturire da un confronto leale, basato su programmi veri e non dal ruolo che si riveste . Il Manifesto di Todi, i proponimenti espressi nei diversi incontri costitutivi ed organizzativi, hanno sempre affermato il principio della meritocrazia, ed io in questo ci credo fermamente».
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