mercoledì 13 ottobre 2010

Economia Molisana: Si colmi il divario tra Regione ed Imprese!

All'Assemblea  Generale 2010 dell'Associazione Industriali del Molise, le parole forti del Presidente Michele Scasserra, aprono il confronto con la realtà economica con cui la nostra regione è costretta a fare i conti.
Il cambiamento che lo stesso Scasserra  si auspicava che avvenisse al più presto, sta diventando la chimera da conquistare se si vuole davvero crescere e restare al passo con altre realtà, nazionali ed europee. La fiducia e l'ottimismo che furono i motivi che un anno fa, dettero inizio alla sua presidenza, oggi, non rappresentano più quello stimolo per parlare di futuro, grazie all'immobilismo della politica regionale.



«Si potrebbe dire che le affermazioni del Presidente Scasserra, non lasciano molti margini all'ottimismo se non si cambiano davvero le cose» dichiara a margine dell'assemblea, il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo. «E' sconfortante dover ascoltare una relazione che alla fine non è altro che la fotocopia della precedente, cioè, per usare le stesse parole del relatore: nulla è mutato, infatti, rispetto a dodici mesi fa».
In realtà il contenuto emerso dal dibattito svoltosi non a caso sul territorio sede del Consorzio  Isernia-Venafro dice molto altro, anzi, molti riferimenti alle scelte fatte dalla politica  fanno capire che le soluzioni prospettate da anni, dagli stessi industriali molisani, sono state pressoché  disattese. Eppure non è con la crisi mondiale che le cose hanno avuto inizio.
« Forse è persino superfluo ritornare a fare sempre i soliti discorsi» continua ancora il Consigliere Scarabeo, « ha perfettamente ragione l'Associazione industriali sul fatto che il Molise, nonostante il forte impegno del settore produttivo, risenta molto della mancanza delle istituzioni in termini di programmazione degli investimenti, di una attenta politica industriale ed attuazione delle riforme. Il tutto, ovviamente va a discapito dell'occupazione e quindi, a cascata, sull'intero sistema economico regionale».
Ne è così convinto il Consigliere Scarabeo che sottolinea anche la sfiducia, ormai latente, dello spirito imprenditoriale molisano: «in quest'anno, su 806 aziende nate in Italia, solo tre sono di iniziativa di molisani».
Sono solo numeri o la Regione Molise è vicinissima al punto di non ritorno dalla crisi?
No! Secondo il Governatore Iorio che non si dice convinto della veridicità delle cifre sciorinate e che non calzerebbero a pennello per la nostra regione.
«Può darsi che le cifre non siano rispondenti alla realtà, come dice il Presidente Iorio, però, pur, tralasciando i dati forniti  in assemblea, che per quanto arrotondati per eccesso, lasciano comunque trasparire una situazione poco confortante, un elemento su tutti viene considerato imprescindibile e sul quale siamo d'accordo: il cambiamento!»
Ma cosa può significare, in questo momento cambiare? E come?
Secondo lo stesso Consigliere Scarabeo occorre dare forza alle azioni di sostegno alle imprese e alle famiglie. «Il Patto col mondo economico e sociale del Molise, di cui parla il presidente Iorio, pur se valido nelle intenzioni, non può essere altro che una panacea ai problemi della popolazione molisana. Così come gli interventi, pochi per la verità, che sono stati pensati per sostenere le imprese locali: restano, al momento, soltanto sulla carta. I fondi a disposizione della regione, o non si spendono o si spendono male, dato lo stato dei fatti. La pressione fiscale, per le imprese come per i cittadini, i costi esorbitanti della sanità, l'assenza di progetti infrastrutturali degni di nota, sono i motivi che spingono sempre più in basso  l'economia regionale. Occorre perciò lasciare la politica sbagliata accentratrice e indirizzare un'azione di confronto tra le parti che fissi degli obiettivi a medio termine. Se, come dice ancora Scasserra, le proposte sono rimaste inascoltate, allora a cosa serve firmare accordi e sottoscrivere patti? »
Sarebbe logico dar seguito alle riforme, in primis quelle relative ai Nuclei industriali, costosi carrozzoni ai quali deve essere affidato un ruolo più manageriale che di semplice supporto tecnico o compravendita immobiliare. Un modo diretto, secondo l'Associazione Industriali del Molise, per  “ottimizzare costi e risorse e privilegiare l'impresa piuttosto che gli interessi della politica”.
Continua ancora Scarabeo, «le tante aziende chiuse o in procinto di esserlo, ne testimoniano, drammaticamente l'attualità e, come in un circolo vizioso, purtroppo, finiscono anche le numerose famiglie dei lavoratori. Non sono d'accordo sull'eliminazione di alcune istituzioni locali, come dice il presidente Scasserra nella sua relazione, perché, secondo me, esse se ben gestite, sanno interpretare meglio di altri le esigenze del proprio territorio, proponendo perciò le migliori  soluzioni possibili. Dico invece che occorre infondere più dinamismo da parte della Regione verso le opportunità che il mercato e l'Europa, sono in grado di offrirci. C'è troppo scollamento tra le istituzioni per garantire il giusto feeling e far cogliere le occasioni a chi vuole fare impresa in questa regione, soprattutto da parte dei giovani. Anche perché, v'è il federalismo fiscale che se da molti viene visto come una efficace soluzione  per far crescere le regioni in relazione alle proprie capacità produttive, politiche, amministrative eccetera, da altri viene considerata un'incognita, proprio per la  mancanza di riforma della struttura stessa del nostro Paese che potrebbe non far trovare pronte, regioni come il Molise, all'appuntamento con la razionalizzazione delle spese».
«Inoltre», conclude Scarabeo, « la mancanza di competitività delle imprese locali, mette il tessuto produttivo molisano in  posizione off  rispetto alle altre realtà nazionali,  vuoi perché la politica industriale in altre regioni è stata sempre più incisiva ed efficace, vuoi perché  ancora godono dei benefici statali o di quelli derivanti dalle Leggi obiettivo. Il Molise che produce, quindi, deve essere in grado di reggersi da solo, ma come si è visto, nonostante gli sforzi, non è facile resistere».

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