sabato 15 gennaio 2011

Sollecito risposta all'interrogazione sui Lavori al Castello Pandone di Venafro

Lavori area Castello PandoneNonostante l'urgenza da più parti evidenziata e la necessità di completare i lavori, il cantiere per la riqualificazione dell'area del Castello Pandone di Venafro, continua a restare fermo, in attesa, si dice, di nuovi finanziamenti regionali. Circa un mese fa, il Consigliere Massimiliano Scarabeo, chiedeva al Presidente Iorio se la Regione Molise avesse davvero l'intenzione di erogare il finanziamento di cinquecentomila Euro e, soprattutto, se fosse a conoscenza delle problematiche tecnico-burocratiche che interessano l'intero appalto.
A distanza di tempo, nessuno dei vertici regionali a cui il Consigliere Scarabeo si è rivolto, ha dato cenno di riscontro alla sua interrogazione e quindi, puntualmente, com'è logico e giusto che sia, arriva la nota di sollecito a quanto richiesto lo scorso mese di dicembre.


«Senza voler alimentare polemica alcuna, quando si chiedono risposte su qualcosa di importante, come credo rappresentino i lavori di riqualificazione dell'area del Castello di Venafro, sarebbe giusto ricevere gli adeguati chiarimenti», dice il Consigliere Scarabeo che aggiunge: «ad oggi, però, dopo un mese dalla mia interrogazione, nessuno dei vertici regionali si è fatto vivo in merito alla questione. Questo mi fa pensare, ancora una volta, che i problemi di Venafro, restano nel dimenticatoio!».
Di seguito il testo del sollecito:
Oggetto: Interrogazione a risposta scritta ed orale sui lavori di valorizzazione ambientale dell'area del Castello Pandone nel Comune di Venafro. Riscontro e sollecito.
Il sottoscritto Massimiliano Scarabeo, Consigliere regionale,
Appurato che:

  • la Regione Molise, attraverso il proprio Assessorato all'Ambiente, in attuazione della delibera CIPE n. 17/2003, aree sottosviluppate APQ, ha finanziato l'opera di cui all'oggetto, per un importo di €. quattrocentomila, affidando al Comune di Venafro l'esecuzione delle stesse;

  • nel corso dei lavori di che trattasi, però, sono intervenute disposizioni vincolanti da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali del Molise che avrebbero determinato la necessità di interrompere i lavori e chiudere i rapporti con l'allora impresa affidataria degli stessi e procedere alla redazione di una perizia di variante che tenesse conto delle indicazioni vincolanti della Soprintendenza;

  • nel frattempo si è proceduto alla chiusura del rapporto con l'impresa affidataria dei lavori la quale però, pare abbia provveduto ad iscrivere alcune riserve nel computo degli importi ad essa spettanti, che potrebbero determinare un notevole incremento dei costi per l'ultimazione dei lavori;

  • in data 12/11/2009 la Giunta Municipale di Venafro approva le linee guida di perizia di variante dei lavori di sistemazione esterna al Castello Pandone, dando nuovamente inizio ai lavori con una diversa impresa;

  • in riferimento a quanto previsto in fase di richiesta del finanziamento, relativamente alla nuova proposta progettuale presentata, però, sembrano esistere pareri tecnici contrastanti sull'esecuzione dei lavori, tali da sollevare seri dubbi sia sui modi di realizzazione che nei tempi di ultimazione dell'opera stessa;

  • sembrano, altresì, esistere pareri tecnici che denuncino la difformità delle opere che dovranno realizzarsi, rispetto alla base progettuale presentata alla Regione Molise al fine dell'erogazione dei relativi finanziamenti;

  • in data 13/01/2010 la Direzione generale IV - Politiche del territorio e dei trasporti, Pianificazione Urbanistica, Beni Ambientali, Politiche della Casa, della Regione Molise, ha riscontrato l'assenza del progetto esecutivo relativo alla variante n.3 e nuove opere, dei lavori in oggetto;

  • veniva proposto, da parte dei proprietari di un' attività commerciale esistente in loco, un ricorso al TAR avverso l'abbattimento di una rampa esistente utilizzata come unico accesso alla propria attività e talune procedure espropriative ritenute illegittime nella forma e nella sostanza;

  • ciò avrebbe pregiudicato il proseguimento dei lavori che prevedeva come propedeutico, l'abbattimento dell'unico punto di accesso al locale commerciale, lasciandolo, però, di fatto, sprovvisto di ingresso;

  • per ovviare a tutto questo e dare inizio ai lavori, da parte del Comune di Venafro è stato proposto un accordo bonario che impegnava l'ente locale a realizzare preventivamente all'abbattimento di quello vecchio, un nuovo ingresso, ad uso esclusivo dell'attività, nel pieno rispetto delle norme vigenti in materia di staticità e rispondenza ai parametri sismici previsti;

  • i lavori di realizzazione del nuovo ingresso, attualmente inutilizzabile a seguito del crollo di un muro a protezione, però, avrebbero pregiudicato anche la stabilità di altre opere esistenti e contigue, tanto da far proporre ai proprietari, un esposto circostanziato per denunciare il mancato rispetto dei patti di cui all'accordo col Comune di Venafro e cautelarsi da eventuali danni causati dalla realizzazione degli stessi lavori;

  • per realizzare i lavori (secondo notizie attinte da alcuni organi di informazione locali), è stata prevista la rimozione di una notevole quantità di materiale, non tutto però rappresentato da detriti alluvionali, bensì derivata anche da opere di sbancamento della parte collinare a monte del castello, tanto da far lievitare i costi risultati poi insufficienti al completamento dell'opera stessa. Oltre a portare allo scoperto sotto-servizi, fondamenta e mura perimetrali delle vicine abitazioni, con possibili pericoli alla pubblica e privata incolumità;

  • il cantiere (secondo notizie attinte da alcuni organi di informazione) verserebbe in uno stato di abbandono e fuori da ogni misura di sicurezza, atteso che una parte di esso, risulta essere stato trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto;

  • sarebbe in itinere, secondo notizie attinte da alcuni organi di informazione locali, la concessione, da parte di questa Regione di un ulteriore finanziamento per la definitiva sistemazione dell'area del Castello Pandone;

  • tale finanziamento, però, potrebbe non essere sufficiente a coprire anche le eventuali spese per i possibili imprevisti derivanti da quanto in precedenza enunciato e, soprattutto, non congruo all'ultimazione dell'opera;
evidenziato che:

  • in data 06/12/2010 lo scrivente attraverso una propria interrogazione con risposta scritta ed orale, richiedeva al presidente della Giunta regionale di riscontrarne il contenuto;
richiamati:

  • gli artt. 85 e 87 del regolamento interno di questa regione che disciplinano tempi e modalità di risposta da parte degli organi interpellati, alle interrogazioni presentate;
considerato che

  • a tutt'oggi, attraverso i canali stabiliti dal citato regolamento, nulla è pervenuto allo scrivente sull'interrogazione de quo;
Tutto ciò premesso,
invita
il Presidente della Regione Molise, On. Angelo Michele Iorio e il Presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, gli Assessori Luigi Velardi e Salvatore Muccilli, ognuno per le proprie competenze a:

  • riscontrare, entro breve tempo, quanto comunicato nell'interrogazione del giorno 06/12/2010 e riportato per mera conoscenza, in premessa alla presente nota;

  • comunicare allo scrivente nei tempi e nei modi statutari quanto richiesto nell'interrogazione di che trattasi.
Campobasso, 15/01/2010
Massimiliano Scarabeo
Consigliere regionale

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