Mettere in campo risorse finanziarie e interventi per la
reindustrializzazione del distretto Campochiaro – Venafro significa
ridare vigore a un’economia regionale che sta ancora vivendo seri
problemi. Il settore tessile, quello metalmeccanico e la filiera
avicola, rappresentavano e rappresentano i comparti più importanti
dell’economia molisana in termini di fatturato, competenze e occupazione.
Se era dunque necessario, ottenere dal Governo le giuste misure di
sostegno per aiutare la nostra economia a risollevarsi, la scelta di
individuare il distretto Campochiaro – Venafro, non può essere stravolta
da altri disegni. Si corre il rischio di creare problemi al tessuto
produttivo di quest’area che, invece, ha bisogno di azioni forti e
finalizzate a rimettere in moto i processi di sviluppo competitivo e
nuovi investimenti che possano creare lavoro. Se si dirotteranno parte
dei fondi per interventi in zone ben distanti e non direttamente
collegate a quest’area, si corre il rischio di ripetere errori fatali
con tutte le conseguenze che la storia degli ultimi anni ben ci ricorda.
Sarebbe perciò opportuno valutare meglio certe scelte che possono
vanificare l’intera operazione, ne sono consapevoli anche molti Sindaci
dei Comuni che sono direttamente interessati ai vantaggi derivanti
dall’Area di Crisi, i quali chiedono che gli interventi siano il più
organici e risolutivi possibili, evitando quelli che accontentano tutti,
ma non servono a nessuno. Allargare la zona interessata dalle
agevolazioni rispetto a quanto stabilito dal Ministero, potrebbe
significare anche perdite di tempo, visto che buona parte delle nuove
aree non è completamente infrastrutturata. Insomma, i famosi
finanziamenti “a pioggia” non favoriranno, in pieno, le zone in cui,
invece, i capannoni sono idonei e vuoti per un pronto utilizzo anche da
parte di investitori che provengono da fuori regione. Spero che sulla
questione si ragioni in maniera ancora più seria e che non si commettano
errori che possono inficiare l’intera operazione. Lo chiedono oltre gli
Amministratori locali anche i giovani e quei lavoratori che sono fuori
dal mercato del lavoro, senza grandi prospettive di trovare nuovi
impieghi. La giusta decisione e la conseguente azione di avvio dei bandi
ci mettono nelle condizioni di guardare al futuro con un po’ di
ottimismo in più, è un’occasione che non si può perdere, è troppo
importante perché si superi il difficile momento che stiamo
attraversando, in modo particolare per chi lo vive in maniera diretta: i
lavoratori e le loro famiglie.”.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.