giovedì 28 luglio 2016

Fondi al Parco dell’Olivo di Venafro. La Regione è assente, così si rischia di cancellare una importante realtà!


“Ci risiamo! La Regione continua a ritenere inutile il Parco dell’Olivo di Venafro, nonostante, proprio ieri l’altro, il Governatore Frattura e il Presidente Renzi, abbiano firmato il Patto per il Molise che prevede, tra gli altri, interventi mirati sulla salvaguardia e promozione dell’ambiente, del territorio e sul turismo.
Alle richieste legittime del Parco dell’Olivo di Venafro, di vedersi accreditati, finalmente, i fondi per la propria gestione, ad oggi ancora nessun riscontro da parte della Regione. Un comportamento ingiustificato, incomprensibile posto che esiste una Legge che stabilisce la disponibilità finanziaria per il funzionamento di questa struttura, direttamente nel bilancio regionale.
Vi è di più, all’indomani dell’ennesima richiesta di erogazione del finanziamento, da parte del Parco dell’Olivo di Venafro, l’Assessore Facciolla aveva rassicurato tutti che avrebbe provveduto, in tempi rapidi, a risolvere la questione, ad oggi, nonostante la promessa, le sollecitazioni del Presidente Pesino e le mie interrogazioni volte a capire le ragioni di tale inadempienza, ancora ci ritroviamo a dover fare i conti con l’inerzia, e speriamo sia solo tale, di una istituzione che, a quanto sembra, predica bene e razzola male.
Le difficoltà gestionali del Parco, senza questi finanziamenti saranno presto irreversibili, senza fondi non sarà possibile mettere in atto tutti i programmi e le azioni istituzionali, ma, soprattutto, vanno evidenziate le preoccupazioni più che legittime della dirigenza del Parco dell’Olivo, che tenendo fede alle norme vigenti e nei limiti contributo regionale 2015 e a questo punto anche quelle per il 2016, ha svolto tutta l’attività prevista impegnando le somme per far fronte ai pagamenti a fornitori di servizi e costi di esercizio.
Evidentemente, tutto questo, non interessa né all’Assessore Facciolla né al Governatore, che però continuano a parlare di sviluppo ambientale, turistico, agricolo etc. Una decisione, questa della Regione che, come già detto in altre occasioni, pur nel caso di blocco dei pagamenti per motivi legati al patto di stabilità e pur in presenza delle nuove norme relative ai bilanci degli Enti sub regionali, avrebbe dovuto comunque prevedere il mantenimento di quanto impegnato in bilancio, perché pone il Parco dell’Olivo di Venafro e con esso altre realtà simili, in enorme difficoltà nei confronti dei creditori e di quanti hanno prestato la loro opera a favore di detti Enti.
Finora non ho avuto motivo di dubitare su quanto confermatomi dall’Assessore Facciolla e dalla strutture tecnica competente che l’autonomia finanziaria del Parco dell’Olivo di Venafro non sarebbe stata messa in discussione, ma la lettera che il Presidente Pesino è stato costretto a inviare perché non è più in grado neppure di pagare il fitto dei locali sede dell’Ente che rappresenta, significa che siamo giunti alla frutta, pensare male è peccato, diceva qualcuno ma … per questo viene spontaneo pensare che, come per l’Ospedale, si vuole “chiudere” anche il Parco dell’Olivo di Venafro.
Sarebbe difficile persino immaginarlo, che a fronte di un impegno costante e gravoso portato avanti in tutti questi anni dal Parco dell’Olivo di Venafro, si possa giungere a una simile decisione, ma è necessario intervenire al più presto perché siamo oltre i due terzi del 2016 e i problemi, a breve, si raddoppieranno. La richiesta di un ulteriore incontro tra le parti, fatta dal Presidente Pesino, spero voglia sancire in maniera definitiva la svolta positiva per il destino del Parco dell’Olivo di Venafro, in attesa, confidiamo ancora una volta sulle promesse dell’Assessore Facciolla e che Dio ce la mandi buona!”

martedì 26 luglio 2016

La firma del 'Patto per il Molise' che oggi viene ufficializzata con la presenza a Campobasso, del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, deve significare la vera e seria ripresa per un territorio che stenta a decollare


Dopo le rassicurazioni del Ministro Boschi che annuncia per il Molise, il mantenimento, anche dopo la Riforma, della rappresentanza sia per il Senato che alla Camera, “non alterando il peso della nostra Regione in Parlamento”, la firma del Patto per il Molise che oggi viene ufficializzata con la presenza a Campobasso, del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, deve significare la vera e seria ripresa per un territorio che stenta a decollare e pieno, purtroppo, di emergenze ancora da risolvere. In considerazione dell’ammontare delle risorse rese disponibili, il mio auspicio è quello di veder ripartire, al più presto, l’economia regionale attraverso l’attuazione di quei programmi di sviluppo, di cui, finora, si è solo parlato. Gli interventi e le risorse contenuti nel Patto per il Molise, in favore dell’Ambiente e Territorio, per lo Sviluppo Economico e Produttivo attraverso progetti per l'Università e la Ricerca; per l'Area di Crisi Industriale complessa; per l'Innovazione; per il Turismo e la Cultura, per le Infrastrutture, tra cui progetti per quelle sanitarie; per il sistema ferroviario e per la viabilità, devono rappresentare il propellente che faccia ripartire il Molise. La speranza, dunque, è quella di far seguire ai tanti proclami, i fatti e non mostrare al Presidente Renzi, soltanto la parte buona del Molise.

venerdì 22 luglio 2016

Progetto Scuola Innovativa: La giunta Regionale preferisce Santa Croce di Magliano a Venafro


L’interrogazione a risposta scritta e orale da me presentata sulla problematica legata al Bando Ministeriale e Inail “Scuole Innovative” progetto presentato dal Comune di Venafro, ha avuto una risposta negativa per le scuole di Venafro.
L’obiettivo del bando  è  quello di realizzare almeno 30 scuole all’avanguardia, almeno una per regione, utilizzando risorse per 300 milioni di euro nel triennio 2015-2017, destinate dall’INAIL, nell’ambito degli investimenti immobiliari previsti dal piano di impiego dei fondi disponibili di cui all’articolo 65 della legge 30 aprile 1969, n. 153. Si tratta di «scuole innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio».
Il concorso si svolge in un’unica fase. Oltre alla progettazione di ambienti didattici innovativi, i concorrenti hanno dovuto prestare massima attenzione alla sostenibilità ambientale, energetica ed economica e all’integrazione del verde.
La risposta della Regione alla mia interrogazione:
Con verbale del 13 ottobre 2015, la Commissione Tecnica, ha proposto l’approvazione della graduatoria dei 5 interventi da trasmettere al ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, dove risultano utilmente inserite anche le scuole di Venafro e di Santa Croce di Magliano, oltre all’elenco delle manifestazioni di interesse ritenute inammissibili.
Con Determina Dirigenziale è stata approvata la graduatoria dei 5 interventi selezionati, successivamente trasmessa al Ministero che ne prendeva atto e richiedeva delle integrazioni.
A tale nota il 19.01.2016,  il servizio di Edilizia Pubblica e Residenziale della Regione Molise, ha trasmesso le integrazioni richieste.
Dato atto con nota dell’Assessore regionale ai Lavori Pubblici Pierpaolo Nagni che ha proposto per le seguenti motivazioni ( estrapolate in essenza dalla risposta all’interrogazione) l’esclusione di Venafro dal progetto preferendo Santa Croce di Magliano.
Considerato che sia nell’ambito della programmazione regionale che di quella nazionale, in materia di edilizia scolastica, il comune di Venafro ha usufruito, nel corso degli anni di finanziamenti che hanno interessato buona parte del patrimonio scolastico del Comune con consistente miglioramento dello stesso anche e soprattutto ai fini del miglioramento globale della sicurezza;
Ritenuto necessario riequilibrare l’assegnazione di risorse sul territorio in funzione, principalmente, con le precarie situazioni in cui sono costretti gli alunni a svolgere le attività didattiche;
Considerato che gli alunni del comune di Santa Croce di Magliano, a seguito dei noti eventi sismici del 2002, sono costretti a frequentare le attività didattiche in strutture provvisorie che con il passare del tempo manifestano, quotidianamente, non pochi problemi (infiltrazioni d’acqua, umidità etc.) con ripercussione sulla salute degli utenti;
Considerato altresì che con i Comuni interessati sono state ridefinite le esigenze finanziarie legate agli interventi proposti proprio in virtù delle considerazioni sopra evidenziate e delle risorse già impegnate dalla Regione Molise per il settore dell’edilizia scolastica, si invia al MIUR di considerare in prima priorità proprio la realizzazione di un nuovo edificio scolastico da destinare a scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I° grado proprio il Comune di santa Croce di Magliano per un importo finanziario di  3 milioni di euro.”

giovedì 21 luglio 2016

Venafro – Palazzina Liberty. Alla mia interrogazione la Regione risponde con lo scarica barile di responsabilità sull’ente locale


Interrogazione con risposta orale e scritta, a firma del Consigliere Scarabeo, ad oggetto “Appalto integrato per l’affidamento della progettazione definitiva, esecutiva, relazione geologica, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e realizzazione dei lavori per il recupero e restauro del “Palazzo Liberty” – Centro Polifunzionale Culturale e Formativo nel Comune di venafro.
Finalmente la risposta a questo quesito, posto da Scarabeo in data 22 aprile 2016, dopo tre mesi, ecco che giunge a maturazione per avere delle risposte sul proseguo dei lavori e le responsabilità nell’erogazione dei finanziamenti da parte della Regione Molise su un’opera tanto cara ai venafrani e allo stesso tempo tanto discussa.
La Direzione Generale della giunta Area quarta Servizio Edilizia Pubblica e Residenziale di competenza assessorile di Pierpaolo Nagni, espone una articolata risposta ricostruendo l’iter procedurale del finanziamento di € 1.200.000,00 per la ricostruzione del palazzotto Liberty al centro di Venafro, mutuato dal Programma Attuativo regionale (PAR) del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) risorse 2000/2006. Approvato con Delibera di Giunta Regionale del 13.09.2010 n.765 – soggetto attuatore il comune di Venafro.
Si appura che la regione scarica sull’amministrazione comunale di Venafro ogni responsabilità, in quanto la regione stessa, svolge unicamente il ruolo di Ente di programmazione degli interventi, demandando agli Enti territoriali tutte le attività connesse con la realizzazione delle opere, che comprendono in maniera esemplificativa, ma non esaustiva: l’affidamento degli incarichi professionali – l’approvazione del progetto – le procedure per l’affidamento dei lavori  la stipula del contratto con l’impresa esecutrice dei lavori – la nomina dei direttori dei lavori – l’approvazione di eventuali perizie di variante  – la nomina di un eventuale collaudatore e l’approvazione degli atti di collaudo.
Pertanto nella realizzazione delle opere pubbliche gli Enti operano in maniera autonoma e sono obblgati nei confronti della regione solo ad ottemperare agli obblighi specificati nel provvedimento di formale concessione del finanziamento e nel disciplinare allegato, che l’Ente è obbligato a sottoscrivere per accettazione.
Il comune di Xenafro, con Delibera del Commissario straordinario n.71 del 10.12.2012 ha approvato il progetto preliminare, redatto dal responsabile del settore lavori pubblici e Manutenzione del comune, integrato con gli elaborati necessari per espletare l’appalto ai sensi di legge.
La regione Molise, con determina del Direttore generale n. 49 del 28.01.2013 ha concesso al comune di Venafro il finanziamento.
Il Comune di Venafro attraverso il Commissario Straordinario delibera n.34 del 34 del 11.02.2013 ha accettato le condizioni e le modalità e termini indicati nella determinazione del Direttore generale della regione Molise.
In seguito il Comune di Venafro ha provveduto, con nota prot. n. 12748 del 30.07.2014, ha provveduto a richiedere il rinnovo della concessione in scadenza il 28 gennaio 2015 e nel contempo fissare un nuovo termine per la chiusura della concessione a tutto il 31 dicembre 2016.
Tale richiesta è stata concessa dalla Regione Molise con determina direttoriale n.415 del 20 agosto 2014, provvedendo al rinnovo della concessione del finanziamento e fissare al 31 dicembre 2016, il nuovo termine per la trasmissione da parte del comune di Venafro della documentazione necessaria per la chiusura della concessione.
Il comune di Venafro accettando le condizioni con delibera di giunta n.152 del 18 settembre 2014, successivamente con determina dirigenziale n.102 del 07.04.2014 aggiudicava definitivamente l’appalto all’impresa: Ing. Antonio Buono S.r.l..
Con ulteriore determina dirigenziale della Regione Molise n.44 del 93.03.2015 si è provveduto ad erogare la seconda rata pari ad e 86.582,06 a favore del comune di Venafro. La Determina dirigenziale del 14.01.2016 n.1  del responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Venafro è stata approvata la perizia con il relativo quadro economico.
La Regione Molise confermava il finanziamento con determina n. 429 del 11.02.2016 a seguito dell’approvazione da parte del comune di Venafro della perizia di variante.
In sintesi il comune di Venafro con varie note provvedeva a richiedere la terza, quarta, quinta e sesta rata di acconto, per un importo complessivo di € 698.112,86, a fronte delle quali, nelle more di approvazione del bilancio 2016, con determinazione dirigenziale regionale, n.1228 del 11.04,2016 si è provveduto all’erogazione di un acconto di € 150.000.
Pertanto, a questa interrogazione posta in Consiglio regionale dal Consigliere Scarabeo, pur rispettando i termini di legge, la risposta appare uno scarica barile di responsabilità sull’amministrazione comunale di Venafro. Il Palazzo Liberty, quindi non potrà essere realizzato entro il termine del 31 dicembre prossimo venturo, a meno che l’amministrazione comunale non anticipi e contragga, ove possibile un mutuo per terminare i lavori, in attesa della chiusua del bilancio regionale 2016, oppure richiedre prima della scadenza una ulteriore proroga della chiusura lavori.
Gli amministratori comunali di Venafro dovranno  far sentire la loro voce, non abbassare la guardia, affinchè questa data sia rispettata e la Regione sia adempiente nell’erogare il dovuto.

martedì 19 luglio 2016

“Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia – Venafro – nomina Commissario Straordinario” : INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA E ORALE



INTERROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA E ORALE
Oggetto: “Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia – Venafro – nomina Commissario Straordinario”
Il sottoscritto Massimiliano Scarabeo, Consigliere Regionale,
Premesso che:
– Il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia/Venafro è stato istituito con L.R. 8/04 e in virtù di ciò, è un ente pubblico-economico sottoposto al controllo della Regione Molise;
– l’art. 8 lettera a della citata L.R. declara le competenze del Presidente della Giunta Regionale in merito alla nomina del Commissario dei Consorzi per lo Sviluppo Industriale di questa Regione e fa particolare riferimento al fatto che tale nomina deve servire a “far fronte alle incombenze specifiche e di breve durata quando causa di forza maggiore lo rendano necessario … “;
– con delibere di Giunta Regionale n. 614 del 09/11/2015 – n. 9 del 14/03/2016 e n. 273 del 10/06/2016 – il Presidente della Giunta ha nominato e successivamente prorogato, l’incarico di Commissario Straordinario del Nucleo Industriale di Isernia-Venafro alla sig.ra PASSARELLI Stefania, Sindaco di Pozzilli e dipendente di un’azienda ricadente nello stesso Nucleo;
– Il Nucleo Industriale di Isernia-Venafro, nelle more del suo funzionamento, si avvale delle norme stabilite nel Codice Etico pubblicato in data 18/12/2015;
considerato che:
– l’articolo 15 del medesimo Codice, evidenzia, per i ruoli e le mansioni ricoperti all’interno dell’Ente, le possibili cause di conflitto di interessi che possono intaccare la loro indipendenza di giudizio e di scelta, citando a titolo semplificativo la seguente situazione: “svolgere una funzione di vertice ed avere interessi economici con fornitori, clienti o concorrenti …”;
– l’art. 26 dello stesso documento stico evidenzia come debba essere esercitata, a cura del responsabile della prevenzione e Corruzione dell’Ente, la verifica a che detti ruoli rientrino nell’ottemperanza delle norme in esso contenute;
– con propria nota indirizzata alla Giunta Regionale del Molise, lo scrivente, poneva in evidenza una eventuale violazione di quanto contenuto nel Codice Etico del Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Venafro da parte del Commissario Sig.ra PASSARELLI Stefania, chiedendo all’esecutivo regionale di verificare, in virtù di quanto previsto dalla L.R. n. 8 del 08/04/2004, se ci fosse l’incompatibilità in base alle motivazioni citate in premessa;
– esisteva ed esiste l’oggettiva possibilità di scelta tra numerosi candidati non gravati da detta situazione di conflitto di interessi affinchè venisse garantita maggiore tutela possibile della trasparenza amministrativa attraverso la nomina di soggetto diverso dalla PASSARELLI;
evidenziato che:
– in data 14/03/2016 e 10/06/2016 il presidente della Giunta Regionale, ha nuovamente prorogato l’incarico di Commissario Straordinario del Consorzio Industriale di Isernia-Venafro, basando le legittimità di tale nomina sulle autodichiarazioni di insussistenza di condizioni di inconferibilità ed incompatibilità, nonchè di assenza di conflitto di interessi rese dalla stessa Sig.ra PASSARELLI;
– in tali autodichiarazioni, non si evince, nè si afferma, da parte del Commissario Straordinario del Consorzio Industriale, che la propria posizione sia perfettamente compatibile con quanto stabilito dal Codice etico dell’Ente che rappresenta e da lei stessa emanato in data 18/12/2015 il quale comprende, come detto, l’ineleggibilità per chi “… svolge una funzione di vertice ed ha interessi economici con fornitori, clienti o concorrenti …”;
– il riferimento a sostegno della propria candidabilità, da parte della Sig.ra PASSARELLI, è basato su quanto previsto dalla Statuto dell’Ente Consortile ma tale atto, definito meramente come documento amministrativo di carattere generale, è subordinato alle norme contenute nel Codice Etico dello stesso Consorzio, integrazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione che è di chiara natura legislativa, essendo previsto dalla legge 190/12 ss.;
Tutto ciò premesso,
si invita e chiede
al Presidente della Regione Molise, Arch. Paolo DI LAURA FRATTURA e all’Assessore Regionale alle Attività Produttive Dott. Carlo VENEZIALE se:
– nelle more della nomina e successive proroghe dell’incarico di Commissario Straordinario del Consorzio Industriale di Isernia-Venafro, è stato considerato quanto comunicato dallo scrivente in merito alle norme di cui al Codice Etico del Consorzio circa l’incompatibilità della Sig.ra PASSARELLI, nella nota inviata alla Giunta Regionale;
– sulla base di elementari logiche di gerarchia delle fonti, così come disciplinate dal legislatore ordinario e costituzionale, non puo’ che avere prevalenza la disposizione contenuta in un atto di natura legislativa piuttosto che meramente amministrativa, le dichiarazioni di compatibilità fornite dalla Sig.ra PASSARELLI sono sufficienti e congrue a giustificare la propria posizione di dipendente di un’azienda ricadente nel Nucleo Industriale di Venafro, rispetto al ruolo di Commissario del Consorzio;
– si ritiene, perciò, opportuno verificare, in maniera più accurata, quanto autodichiarato dalla stessa Sig.ra PASSARELLI a sostegno della propria candidabilità al ruolo di Commissario Straordinario del Consorzio Industriale
Isernia-Venafro;
– qualora si dovessero ravvisare fondate le motivazioni dello scrivente in merito all’incompatibilità della stessa Sig.ra PASSARELLI, alla carica di Commissario Straordinario, alla luce di eventuali verifiche da parte della Giunta Regionale, di procedere a revocare l’incarico de quo, alla Sig.ra PASSARELLI Stefania, dalla carica di Commissario Straordinario del Consorzio Industriale Isernia-Venafro.
Campobasso, 04/07/2016
Massimiliano Scarabeo
Consigliere Regionale

lunedì 18 luglio 2016

Ho sofferto in silenzio per la strage di Nizza, ma dopo il tentato colpo di stato in Turchia, durato appena quattro ore e tutto da verificare (!?) non posso sottacere per rispetto dell’umanità!




Sono immagini di orrore, di una insopportabile brutalità, di un paese che fa parte non solo della Nato, ma anche del Consiglio d’Europa che fonda la sua esistenza nella tutela dei diritti umani, civili e democratici. Accanirsi in modo così bestiale contro persone inermi dimostra la ferocia di questi carnefici. La Turchia di Erdogan, a mio modesto avviso, deve uscire subito dalla Nato e dal Consiglio d’Europa.

giovedì 14 luglio 2016

Carabinieri di Venafro. Un augurio di buon lavoro al nuovo Comandante Mario Giacona.


“Al nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di Venafro, il  Capitano Mario Giacona, giungano i miei personali saluti di benvenuto e gli auguri di buon lavoro. In un momento difficile per questa nostra area,  l’esperienza e le capacità già dimostrate nel corso della sua carriera, l’impegno che certamente dedicherà al suo nuovo incarico, saranno di grande aiuto per la tutela della legalità nel nostro territorio e di vicinanza  per i cittadini che chiedono, sempre  più, la presenza delle forze dell’ordine  nei confronti di situazioni sociali e umane che ogni giorno, purtroppo, si fanno sempre più numerose e difficili.”

mercoledì 13 luglio 2016

Approvata all’Unanimità nella giornata di ieri la proposta di legge numero n. 134 che ho illustrato in aula


Proposta di legge regionale di modifica dell’art. 4 comma 1, e degli artt.. 13, 14 e 25 della legge regionale 18 febbraio 2008 n. 4 (Nuova disciplina in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei). La presente proposta di legge intende modificare gli artt.. 4, 13, 14, e 25 della legge regionale del 18 febbraio 2008, n. 4 “Nuova disciplina in materia di raccolta e commercializzazione dei “funghi epigei” relativamente per quel che concerne il conseguimento dell’attestato di idoneità alla raccolta dei funghi. La normativa di riferimento per i raccoglitori dei funghi è la legge 23 agosto 1993, n. 352 che detta le linee quadro in materia di raccolta e commercializzazione dei funghi epigei freschi e conservati, ed il successivo D.P.R. 14 luglio 1995, n. 376 di regolamento alla commercializzazione dei funghi. Tale normativa, recepita nella legge regionale 19 febbraio 2008, n. 4, non stabilisce che, per praticare la raccolta dei funghi, i raccoglitori debbano conseguire alcun tipo di abilitazione; ciò viene stabilito nella normativa regionale agli artt.. 2, 3, 4.
Stante la necessità evidente di una profonda conoscenza della materia per chi si avvicina alla raccolta dei funghi o per chi ne faccia attività commerciale, si rileva – così come già avvenuto per legge regionale sul tartufo – una rigidità nel conseguimento dell’attestato di idoneità alla raccolta che va decisamente modificata ed equiparata alle modalità di accertamento delle conoscenze per altre tipologie di raccolte (vedi legge sul tartufo). La presente legge di modifica si pone dunque l’obiettivo primario di uniformare il rilascio dei tesserini abilitativi in tutta la regione Molise, così da garantire a chi fruisce del bosco e del sottobosco le medesime possibilità. Inoltre, non si può considerare la sempre più stringente situazione economica e la cd. Spending Review che ha, di fatto, ridimensionato il ruolo e l’autonomia delle Province che da sempre hanno giocato un ruolo determinante nelle fruizione e nell’organizzazione dei corsi di formazione abilitati alla raccolta e dei funghi e del tartufo.
Le modifiche che si vogliono apportare riguardano l’elasticità da garantire a chi deve conseguire l’abilitazione alla raccolta dei funghi, andando così a modificare la l.r. n.4/2008 nella parte in cui si richiede, per il conseguimento dell’attestato di idoneità, la frequentazione obbligatoria di un corso di micologia, aprendo le porte – così come già fatto per la normativa inerente la raccolta del tartufo – a coloro che dichiarano di essersi preparati in autonomia, fermo restando il superamento di test finale innanzi ad una commissione. Le modifiche della l.r. n. 4/2008 andrebbero così a semplificare e superare la barriera dell’obbligatorietà della frequenza del corso, dando la possibilità a chi intende divenire raccoglitore di funghi di prepararsi autonomamente all’esame così come previsto nelle scuole di ogni ordine e grado. Infine, vengono eliminate le comunità montane laddove previste dalla legge regionale n. 4/2008 e quindi in quanto enti oramai soppressi ai sensi dell’art. 70 della legge regionale 26 gennaio 2012, n. 2 e ad integrazione delle disposizioni di cui alla legge regionale 24 marzo 2011, n. 6.

Approvata all’Unanimità nella giornata di ieri la proposta di legge numero n. 132 che ho illustrato in aula


Proposta di legge regionale concernente “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 luglio 1998, n.7 (Norme per la protezione e l’incremento della fauna ittica e per l’esercizio della pesca nelle acque interne). La presente proposta di legge intende modificare ed integrare la legge regionale 30 luglio 1998, n.7 “Norme per la protezione e l’incremento della fauna ittica e per l’esercizio della pesca nelle acque interne” specificatamente all’articolo 7, comma 4 lettera d) e dell’articolo 29, comma 8. L’obiettivo è quello di adeguare la legge regionale sulla pesca a quella delle altre Regioni. Negli ultimi anni si è assistito ad un peggioramento delle condizioni dei fiumi della nostra regione, dovuto a molteplici fattori quali l’inquinamento, la presenza di centrali idroelettriche spesso non a norma, il livello molto basso delle acque nel periodo estivo, i continui cambiamenti climatici che hanno modificato anche il ciclo riproduttivo dei salmonidi. Da tutto questo deriva che la normativa vigente deve adeguarsi essa stessa al cambiamento avvenuto in modo tale da agevolare la categoria dei pescasportivi a svolgere la propria attività agonistica anche nei periodi di chiusura pesca.
Nello specifico quindi, si vuol dare la possibilità di effettuare manifestazioni sportive nei tratti di concessione ad Associazioni di pescatori anche nei periodi di chiusura della pesca, nei mesi perciò compresi dalla prima domenica di ottobre all’ultima domenica di febbraio. Inoltre, nelle zone cosiddette NO KILL ricadenti nelle acque di categoria C, ovvero in quelle zone dove è obbligatorio ributtare il pescato in acqua, si potrà pescare tutto l’anno con l’uso obbligatorio del guadino dando però facoltà ai Consigli Direttivi delle Associazioni che gestiscono detti tratti di chiudere la pesca nei periodi di frega dei salmoni per motivi descritti in prefazione. Mentre, per i rimanenti tratti in concessione alle Associazioni, all’interno dello stesso, si potrà istituire un “campo gara permanente”, con il vincolo che il campo gara debba ricadere in zona dove vengono immesse trote adulte. In questo modo si darà la possibilità ai Consigli Direttivi di organizzare gare di pesca anche nei periodi di chiusura, ma solo nei giorni festivi e previa comunicazione all’amministrazione provinciale. Per il resto del fiume, cosiddetto “libero”, l’apertura della pesca resta fissata per l’ultima domenica del mese di febbraio, mentre la chiusura la prima domenica del mese di ottobre.