Partiamo dal presupposto che il riordino della rete ospedaliera pubblica
del Molise, è parte integrante del Piano Operativo Sanitario approvato
con Legge dello Stato (vedi emendamento presentato dall’allora
Governatore Frattura e introdotto nella scorsa Legge Finanziaria dal
Governo Gentiloni). Se consideriamo anche quanto è stato detto e fatto
nell’occasione, contro tale scelta, (io
mi sono opposto strenuamente perché ciò rappresenta un comportamento
che, di fatto, impedisce di poter apportare qualunque modifica a detto
Piano) che ha determinato un ennesimo colpo di mano capace di calpestare
la volontà dei cittadini molisani di vedersi tutelare il diritto alla
salute, si capisce perché, oggi, bisogna “per forza” dare seguito alle
disposizioni contenute in quel Piano Sanitario, le quali ridimensionano,
ancor di più, i servizi negli ospedali cosiddetti minori, tra cui
Venafro e Larino. A meno di un intervento diretto del Governo, che con
una nuova Legge cambi le cose! Attualmente, giova ricordarlo, il
Commissario ad acta della sanità molisana è ancora Paolo Frattura e ciò
non è un elemento poco trascurabile, se pensiamo che per sostituirlo,
c’è bisogno sempre di un provvedimento da parte del Governo. Qualcosa,
quindi, non torna, perché certe scelte, l’ultima in ordine cronologico
la chiusura dei punti di primo intervento del Santissimo Rosario e del
Vietri non si possono imputare a chi, come il sottoscritto, si è sempre
impegnato per difendere e tutelare gli interessi di Venafro, auspicando
sempre e comunque, un confronto proficuo per un programma serio sulla
sanità regionale. I conti non tornano e ad avvalorarlo sono le
dichiarazioni di una parte della politica regionale, che fanno emergere
la necessità di dover dare seguito alle disposizioni contenute in tale
emendamento (proposto da Frattura e approvato dal Governo Gentiloni)
perché, dicono questi “esperti”- in caso di inadempienza a quanto
stabilito, l’attuale Governo nazionale non autorizzerebbe l’uscita del
Molise dal Piano di rientro sulla Sanità. Ciò è vero, e tecnicamente non
fa una piega, allora mi viene da pensare che certe colpe non sono da
addossare a caso. Forse, non sarebbe meglio chiedere al nuovo Ministro
della salute di rivedere la situazione della sanità molisana che si fa
sempre più difficile?
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