In relazione alle notizie diffuse dagli organi di informazione
sull’annunciata chiusura dei Punti di primo intervento di Larino e
Venafro, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, precisa quanto
segue.
«A seguito della preoccupazione sociale che si è generata nei
cittadini di Larino e Venafro e anche sulla scorta delle segnalazioni
pervenutemi da sindaci, Comitati e associazioni, ho chiesto ai vertici
della ASReM di sospendere ogni azione amministrativa tesa alla
riorganizzazione dei Punti di primo intervento, soprattutto in assenza
del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo della spesa sanitaria. Nel contempo, ho prospettato loro
l’opportunità di studiare e concordare un nuovo assetto organizzativo.
Soluzione reputata non accoglibile per i motivi che ritengo debbano
essere spiegati con la dovuta chiarezza ai cittadini molisani.
Il Decreto del ministro della salute del 2 aprile 2015 n. 70 ha
stabilito che i Punti di primo intervento siano trasformati in
postazioni medicalizzate del 118. Dunque, un servizio sanitario
provvisorio, limitato nel tempo, operativo nelle 12 ore diurne e
presidiato dal sistema del 118 nelle ore notturne. In ottemperanza al
dettato del decreto 70/2015, il Piano operativo sanitario 2015-2018 –
approvato con accordo Stato Regioni del 3.8.2016 su proposta del
commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e diventato successivamente
legge dello Stato – ha previsto, di conseguenza, che presso gli ospedali
di Venafro e Larino, oggetto di riconversione, venissero attivati
temporaneamente Punti di primo intervento, per accompagnare il processo
di riorganizzazione.
Dunque, oggi ci troviamo a dare corso ad un iter amministrativo
ineludibile, posto a suo tempo in essere e rispetto al quale né io, né
altri possiamo porre veti. Già nel Verbale della riunione dei tavoli
ministeriali di verifica degli adempimenti legati al Piano di rientro
del 4.11.2016 era stato chiesto conto dei tempi di disattivazione dei
PPI, che sono stati comunque tenuti in essere fino alla completa
riconversione delle strutture, avvenuta nel corso del 2017. Allo stato
attuale, pertanto, completata la riconversione degli ospedali, non è
assolutamente possibile procrastinare ulteriormente la disattivazione
del servizio, adempimento – è bene ribadirlo – ope legis.
Per quanto attiene alla preoccupazione sociale legata alla chiusura
dei Punti di primo intervento, va chiarito che il servizio non era
sostituivo del Pronto soccorso, in quanto gestiva solo le piccole
urgenze in loco (ad esempio piccoli traumi), con il conseguente
trasferimento dei casi che necessitavano di sostegno più complesso al
Pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Pertanto, la sua
disattivazione non deve essere percepita come un ridimensionamento
dell’attività svolta per l’emergenza. Anzi, l’Atto aziendale dell’ASReM
prevede il potenziamento delle postazioni del SET 118, che saranno
dotate di ulteriori mezzi, di personale infermieristico e di soccorso
per consentire maggiore sicurezza ed equità nei tempi di accesso agli
ospedali da tutto il territorio regionale.
Tra l’altro, il personale attualmente utilizzato presso i PPI, attivo
nelle sole 12 ore diurne, che ha finora contribuito ad affidare le
patologie a bassa gravità alle strutture territoriali, svolgendo un
ruolo ‘educativo’ per l’utenza legato alla fase in cui avviene la
progressiva dismissione delle funzioni ospedaliere, potrebbe invece
contribuire al potenziamento della rete dell’emergenza territoriale al
fine di garantire i tempi di trattamento delle patologie
tempo-dipendenti. Sempre al fine di potenziare il servizio di 118, sono
in fase di attivazione le procedure di acquisizione delle disponibilità
da parte delle associazioni che attualmente forniscono mezzi e
soccorritori alla nuova configurazione della rete dell’emergenza per la
sua implementazione.
Relativamente a tale aspetto, è stato previsto, oltre alle nuove
postazioni di Campobasso ed Agnone, il potenziamento delle postazioni di
Termoli ed Isernia, dotandole di ulteriori mezzi e personale. Infatti,
anche in virtù della breve distanza di Larino e Venafro dagli Ospedali
di Termoli e Isernia, il potenziamento temporaneo delle postazioni del
118 situate presso queste strutture potrebbe consentire una rapida
attuazione della programmazione volta a riqualificare l’assistenza in
emergenza e a rassicurare le popolazioni di quei territori.
Spero che quanto fin qui illustrato abbia chiarito meglio la
situazione: la disattivazione dei Punti di primo intervento rappresenta
una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi, processo
avviato dal precedente commissario ad acta Frattura, già validato e più
volte sollecitato dai Ministeri affiancanti, che non riduce, però, in
alcun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e
primo intervento nelle aree interessate.
Tengo, infine, a ribadire che, dal momento in cui sarò nominato
commissario ad acta, spenderò le mie energie – come già tra l’altro sto
facendo – per affermare la necessità di attuare un Presidio di medicina
territoriale per lo smistamento e la consulenza sul primo intervento,
attivando forme di sperimentazione che prevedano anche il supporto degli
Ordini professionali».
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