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Tutte le news sull'attività politica e sociale del consigliere della Regione Molise Massimiliano Scarabeo.
martedì 31 maggio 2016
Sempre più convinto di andare avanti nella mia azione politica, a tutela e difesa esclusiva dei diritti della collettività
Sempre più convinto di andare avanti
nella mia azione politica, a tutela e difesa esclusiva dei diritti della
collettività, prima fra tutti quelli fondamentali quali la SALUTE,
L’AMBIENTE, LA RIPRESA ECONOMICA E DELL’OCCUPAZIONE. Sono orgoglioso di
poter sottolineare come il mio ruolo politico non sia mai stato
intaccato nella sua totale ed esclusiva dedizione al bene comune. Ho sempre pensato che fare il
giornalista fosse una nobile arte. Non mi sorprende la pubblicazione di
“alcuni articoli” sulla solita testata giornalistica on line e in
particolare, quella su un quotidiano locale dove il proprio direttore di
testata, diversi anni fa (ero all’epoca dei fatti consigliere comunale)
e’ stato individuato dalla magistratura quale esecutore materiale di
diversi scritti anonimi infamanti indirizzati contro il sottoscritto.
L’attuale direttore di testata era contemporaneamente alle dipendenze
del sindaco di Venafro e di un europarlamentare …cosa dire di piu’, la
storia si ripete!
Le “Mamme per la Salute” impugnano al Tar Molise il piano regionale dei Rifiuti. Scarabeo: Bene il ricorso al Tar per riaffermare il diritto alla salute
L’Associazione Mamme per la Salute ha impugnato il Piano Regionale per
la Gestione dei Rifiuti che lo scorso 1 marzo la Regione Molise ha
approvato con delibera n. 100. Mi trovo pienamente d’accordo con le
motivazioni che hanno spinto l’Associazione a compiere questo passo. Ci
tengo a sottolineare che ho esternato in maniera palese ed
inequivocabile il mio pensiero in aula, e con responsabilità ho deciso
di votare contro. Sul territorio del “venafrano” ci sono attività a
forte impatto ambientale già oggetto di attenzione visto il modo
vertiginoso con cui sono aumentate patologie allergiche, respiratorie e
oncologiche soprattutto, e questo deve farci riflettere e trovare la
soluzione definitiva al problema. Ribadisco oggi come allora, la più
netta contrarietà al Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti.
Un grande leader politico, con lui se ne va un protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili
Nel 2003, quando ero Consigliere comunale, ho avuto il piacere di
incontrare Marco Pannella a Roma, nel quartiere Trastevere, uno scambio
di saluti molto cordiale. Un grande leader politico, con lui se ne va un
protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i
diritti civili.
Intervento su intitolazione sede Consiglio Regionale all’On. D’Aimmo
“La figura di Florindo D’Aimmo rappresenta, come quella di altri uomini
politici molisani di allora, un punto di riferimento importante per chi
ha vissuto i momenti fondamentali dell’autonomia e della crescita
economica del Molise. Momenti che hanno visto il Molise uscire
dall’isolamento politico ed economico, crescere e proiettarsi come una
nuova Regione italiana di cui ne è stato il primo Presidente. Anche se
in tempi politicamente e socialmente difficili per il nostro Paese, la
fine dell’esperienza della “solidarietà nazionale”, la lunga scia di
sangue del terrorismo, chi era politicamente e istituzionalmente
impegnato, poneva alla base della propria azione il rispetto per i
cittadini e per avversari. D’Aimmo nella sua lunga esperienza ha
rispettato questo valore che insieme ad altri come il garbo e la misura
con cui agiva, lo hanno reso un testimone importante della politica di
quei tempi. Senza dilungarmi nel rimarcare l’impronta lasciata dell’On.
D’Aimmo al Molise, voglio esprimere semplicemente il mio apprezzamento a
che la sede di questo Consiglio Regionale venga intitolata alla sua
figura, in segno di rispetto per chi si è speso per interessi del nostro
territorio e, perchè, il suo esempio possa essere emulato in questo
momento altrettanto complicato per la vita politica, sociale ed
economica italiana.”
Azienda Faunistica di Pozzilli. Un’altra iniziativa che si perde!
“Con disappunto evidenzio che all’Azienda Faunistico Venatoria di
Pozzilli è stata revocata la concessione regionale che determina, così,
la fine di un’attività con finalità naturalistiche, faunistiche sportive
e non ultimo turistiche, protrattesi per molti anni, e per di più,
senza nessun costo per la comunità. Leggendo le motivazioni che hanno
indotto la Giunta Regionale a revocare la concessione, non può non
balzare all’evidenza il mancato rispetto di alcuni parametri contenuti
nel Regolamento regionale che determina il numero di iscritti e le
modalità di poter far parte di un’Azienda Faunistica Venatoria. Una
situazione che non consente, purtroppo, a quella di Pozzilli, di poter
continuare nella sua attività, ma sulla questione vi sono delle
considerazioni che né il Regolamento Regionale, né la Regione stessa
prevedono, e tali variabili potrebbero, anzi, dovrebbero essere
ampiamente considerate, dato che il problema riguarda il particolare
momento di crisi congiunturale che, per questo settore, come in tanti
altri, ha ridotto il numero di appassionati e quindi i potenziali
iscritti a questo tipo iniziativa. Una ulteriore dimostrazione di ciò, è
la richiesta della stessa Azienda Faunistica di Pozzilli alla Regione
Molise, di rivedere i parametri riguardanti proprio il numero minimo di
iscritti, tra residenti e non, che poteva, e poi, di fatto lo è stato,
rappresentare un problema vitale per il futuro della stessa Azienda e di
altre nelle stesse condizioni. Dispiace, dunque, registrare un’ennesima
debolezza del sistema che non tiene conto delle reali situazioni e
necessità di piccole comunità che dimostrano, nonostante il momento
economicamente difficile, una encomiabile voglia di fare. Mi rendo conto
che non si è potuto fare altro che constatare lo stato delle cose e
applicare la legge, ma spero che quanto accaduto possa significare non
la fine di una gloriosa attività sociale, bensì l’inizio di altre ancora
più significative, con la consapevolezza che la politica, le
istituzioni, siano sempre meno distanti dai veri problemi, e che trovino
le soluzioni giuste, non quelle che, seppur legali, sono solamente
ovvie.”
Nessuno svenda il nostro territorio al miglior offerente
Con l’approvazione del maxiemendamento
inserito nella legge finanziaria regionale approvato giovedì scorso, chi
lo ha votato, non certamente il sottoscritto, ha decretato la parola
fine per gli ospedali di Larino e di Venafro. “Il voto in Consiglio regionale di chi
da un lato si predica difensore del territorio di Isernia e Venafro e
nei fatti contribuisce ad impoverire ulteriormente questa nostra
provincia votando la chiusura del Santissimo Rosario, senza appello,
adotta un atteggiamento becero, di certo, non passerà inosservato ai
cittadini che hanno riposto in loro le speranze di rilancio. Si tratta
di un vero tradimento a cui arriverà presto il conto da pagare”. Il voto in aula, ha evidenziato ancora
una volta la volontà di indirizzare la sanità verso la gestione privata,
a discapito di quella pubblica. Una situazione inaccettabile a cui mi opporrò con tutte le mie forze, affinchè si inverta questa rotta verso il baratro”.
Ho ascoltato RENZI! Resto sconcertato dalle dichiarazioni rilasciate in merito alla capacità turistica della Regione Molise . Mi ha gia’ convinto a votare NO al Referendum di ottobre .
Ho ascoltato RENZI! Resto sconcertato dalle dichiarazioni rilasciate in merito alla capacità turistica della Regione Molise . Mi ha gia’ convinto a votare NO al Referendum di ottobre .
lunedì 30 maggio 2016
Apprendo della conclusione del lavoro di indagine svolto nei miei confronti da parte degli organi inquirenti. Ed è con estremo rispetto per la Magistratura che mi rimetto con serenità al suo giudizio.
Apprendo della conclusione del lavoro di indagine svolto nei miei
confronti da parte degli organi inquirenti. Ed è con estremo rispetto
per la Magistratura che mi rimetto con serenità al suo giudizio.Ed è con
la stessa serenità che prendo atto di come sia stata valutata l’intera
vicenda.E’ una serenità che nasce non solo dalla assoluta fiducia nel
potere giudiziario, ma anche dalla mia stessa coscienza di uomo e di
amministratore della cosa pubblica. Ruolo, quest’ultimo , che
emerge oggi in tutta la sua integrità morale e giuridica, considerato
che vi è stata “l’archiviazione” di tutte le fattispecie di reato che
muovevano da un mio – ipotetico e come dimostrato dai fatti giudiziari
del tutto inesistente -errato utilizzo del cosiddetto potere politico.
Un potere che- al di là di inconsistenti accuse fondate sulla quanto
meno risibile opinione secondo la quale ” NON POTEVO NON SAPERE” e il
disperato comportamento di chi cerca di emergere solo danneggiando il
prossimo- ho sempre esercitato e sempre esercitero ‘ con l’unico fine di
tutela dei cittadini, rispetto della RES PUBLICA e onestà verso le
istituzioni e verso chi mi ha dato fiducia scegliendomi con il suo voto
.Ad maiora!
Pro Loco molisane. Rimessi a bilancio i fondi per il triennio 2016-2018.
“Sono ben 94 le Pro Loco molisane iscritte all’apposito Albo Regionale,
con più di cinquemila adesioni su base volontaria e, per esse, il
contributo economico da parte della Regione Molise, diventa fondamentale
perché possano interpretare e finalizzare al meglio i propri scopi
istituzionali. Tale somma, già di per se esigua visto che va diviso per
tutte le Pro Loco che rientrano nei benefici della L.R. 18 luglio 1977
n. 20 è stata tagliata dal bilancio di previsione per l’esercizio
finanziario 2014, azzerando la voce relativa al finanziamento degli
ottantamila Euro previsti e vincolati per le attività delle Pro Loco.
Tutto questo ha ulteriormente aggravato le difficoltà nella gestione
delle manifestazioni e nell’attività istituzionale di quest’ultime
perciò, attraverso una interrogazione specifica, ho chiesto e insistito a
che il Presidente Frattura si facesse carico del problema, ritenendolo
fondamentale per il funzionamento delle Pro Loco e per il perseguimento
delle loro finalità promozionali, considerando che nel solo anno 2014,
sul territorio regionale, si sono registrati più di settecento eventi
organizzati da queste Associazioni, oltre ad altri di livello nazionale.
Un forte impulso dato al turismo regionale che non può essere ignorato e
a detta interrogazione, la Giunta Regionale ha risposto, ripristinando
nel DEF 2016-2018, le somme in bilancio pari a ottantamila Euro per ogni
anno di riferimento. Molto ancora si deve fare, ma questa scelta
rappresenta comunque un aiuto non indifferente che la Regione Molise
offre a chi crede e si impegna nel ruolo sociale e culturale svolto
dalle Pro Loco.”
Palazzina Liberty di Venafro. Perplessità sui lavori. La Regione controlli!
“Per l’appalto dei lavori di recupero e trasformazione in Centro
Polifunzionale del Palazzo Liberty di Venafro, la Regione Molise ha
concesso un finanziamento di un milione e duecentomila Euro ma, ad oggi,
l’edificio sembra essere lontano dalla sua inaugurazione. Per questo ho
inteso chiedere alla Regione Molise, in qualità di finanziatore
dell’opera, chiarimenti sulla questione, posto che a mio avviso, alcune
irregolarità amministrative potrebbero determinare ritardi sulla fine
dei lavori e la successiva apertura al pubblico del
manufatto.Perplessità che, se dissipate, dovranno servire da spinta a
che la fine dei lavori e i vari collaudi necessari, vengano effettuati
nel più breve tempo possibile, in maniera da dare un’opera fruibile alla
Città di Venafro.”
Testo Interrogazione
PER LA MIA TERRA , CON LA “MIA GENTE”.
“Dopo decenni di disattenzione verso le problematiche ambientali e la
fretta di trasformare il territorio ci siamo dimenticati di attuare una
vera difesa dell’ambiente dove viviamo. Una lezione per garantirci un
futuro, adesso che la realtà lascia intravedere l’Area della Piana di
Venafro, oggetto di un vero e proprio scempio ambientale. Alle promesse
abbiamo l’obbligo di far seguire i fatti, salvaguardando quello che è
possibile salvare e bonificando quello che è compromesso per favorire il
territorio e le possibilità di crescita che esso può offrirci.” Sono e
resto a fianco di chi persegue questo fine , per la Piana di Venafro, il
suo ambiente, la sua salvaguardia, per la gente che come me ci vive e
per il futuro dei nostri figli.”
Consorzio Industriale Isernia – Venafro. Tante disparità sulle riscossioni di quote consortili e oneri vari. Intervenga la Regione!
“Il rispetto di talune regole deve valere per tutte le aziende che
insistono nel nucleo industriale di Isernia-Venafro, perché questo
utilizza propri mezzi finanziari per svolgere l’attività di supporto ai
consorziati. Il fatto che in qualche occasione ciò non accade, può
ingenerare dubbi e ipotesi che vanno dissipati il prima possibile. Il
Consorzio per lo Sviluppo Industriale di Isernia-Venafro è un ente
pubblico-economico sottoposto al controllo della Regione Molise che può e
deve esercitare questo diritto dato che la Legge Regionale che lo
istituisce, conforma la sua attività a criteri di efficienza,
economicità e efficacia. Nello specifico, ho inteso presentare una
interrogazione relativa alla mancata riscossione di alcuni oneri,
parliamo di oltre trecentomila Euro, dovuti al Consorzio stesso, da
parte di un’azienda che fa capo ad un esponente politico di questa
Regione e ciò, se in primis può rappresentare un’ ingiustizia, non deve
indurre a supposizioni circa l’operato sia del Nucleo Industriale che
della Regione Molise che, come detto, ha il dovere di controllare gli
Enti ad essa sottoposti.”
Testo Interrogazione
LA “MOBILITA’ ATTIVA SANITARIA” BENEFICIA LA REGIONE O LE CLINICHE PRIVATE?
Senza entrare nel merito della correttezza ed appropriatezza delle
prestazioni, cosi’ come evidenziato in maniera molto chiara dal
governatore campano De Luca, va sottolineato che la Regione Molise
anticipa finanziariamente in favore delle strutture private le somme per
le cure prestate a pazienti di fuori regione.Questa e’ una delle
maggiori cause del disavanzo prodotto nella gestione del servizio
sanitario molisano.Sarebbe opportuno che chi riveste ruoli politici di
rilievo e in palese conflitto di interessi ad avere toni piu’ sobri e di
fronte ad alcune circostanze a stare in silenzio.
Primarie Isernia. Momento di confronto politico importante, auguri a Rita Formichelli per la vittoria.
“Le Primarie come espressione di democrazia e per questo sia la
partecipazione dei cittadini che hanno votato, sia la disponibilità di
chi si è candidato, rappresentano un momento importante per un confronto
politico mai come ora necessario. La guida del Comune di Isernia in un
momento difficile per l’intera provincia, deve rappresentare il riscatto
di questo territorio e la scelta di Rita Formichelli può essere la
ragione perché ciò accada. A Rita, quale vincitrice di questa
competizione oltre ai ringraziamenti per la sua disponibilità voglio
formulare i miei auguri per la sfida che si appresta a portare avanti. A
Mariateresa D’Achille e Franco Capone un ringraziamento per l’impegno e
per il supporto che sapranno dare a che le comunali di Isernia possano
rappresentare l’unità di intenti utile e necessaria per la crescita
sociale, economica e politica di cui abbiamo fortemente bisogno.”
Rita Formichelli vince le Primarie ad Isernia e di diritto è la candidata sindaco di riferimento del PD e della coalizione di centro sinistra per le elezioni comunali del prossimo 5 giugno
Isernia Primarie – 2070 votanti si sono
recati ai seggi allestiti in città per esprimere le loro preferenze per i
tre candidati di riferimento: Maria Teresa D’Achille, Franco Capone e
Rita Formichelli.
Dallo spoglio in corso, si registra una
netta vittoria della Formichelli che secondo i pronostici era la più
accreditata per giungere prima in questa consultazione per la scelta del
candidato sindaco per il PD e l’intera coalizione di centro sinistra.
2059 schede scrutinate su 2070 questo è il risultato:
RITA FORMICHELLI VOTI 959 46,55%
FRANCO CAPONE VOTI 762 37,04%
MARIA TERESA D’ACHILLE VOTI 338 16,41%
A prescindere dalla conta delle
preferenze sull’Avv. Rita Formichelli , questa rappresenta la vittoria
anche e soprattutto del Sen. Roberto Ruta, del deputato Danilo Leva,
del Cons. Reg. Massimiliano Scarabeo e dell’Ass. Reg. Pierpaolo Nagni.
La vittoria è anche di chi in prima
linea si è impegnato e sta credendo nel progetto politico di riscossa
del centro sinistra ad Isernia, puntando su una donna e una valida
professionista, parliamo dell’ex Ass. all’Urbanistica del comune pentro
Roberto Di Baggio, dell’ Ass. Marco Amendola, dell’ex Cons. comunale
Quintiliano Chiacchiari e da Enzo Di Luozzo.
Parco dell’Olivo di Venafro. Le somme a disposizione saranno reintegrate nel bilancio regionale!
“A pochi giorni dalla presentazione di una mia specifica interrogazione
sulla questione, l’Assessore regionale Vittorino Facciolla e la
Struttura tecnica competente, mi hanno ampiamente rassicurato sul fatto
che in fase di approvazione del rendiconto legato al bilancio annuale
della Regione, le somme a favore della gestione dell’Ente Parco
delll’Olivo di Venafro, saranno riaccreditate. Il venir meno delle
necessarie risorse economiche e le plausibili rimostranze avanzate dalla
dirigenza del Parco dell’Olivo di Venafro mi sono sembrate subito
legittime, tanto da indurmi a presentare una interrogazione apposita
sulla scelta fatta dalla Regione di cancellare le somme previste in
bilancio. Scelta che come evidenziato nella richiesta di chiarimenti,
poneva il Parco stesso in condizione di seria difficoltà nel mettere in
atto tutti i programmi e le azioni istituzionali. Ovviamente non ho
motivo di dubitare di quanto confermatomi dall’Assessore Facciolla e
dalla Strutture tecnica competente che ringrazio per la sensibilità
dimostratami, sono soddisfatto che abbiano voluto garantire che
l’autonomia finanziaria di questo Ente sub-regionale non venisse messa
in discussione. Una scelta opportuna, oltre che giusta, che giunge in un
momento topico per la vita del Parco stesso, il quale sta attuando
interessanti iniziative per la salvaguardia delle specie olivicole
locali e in modo particolare degli oliveti secolari presenti nell’area
di riferimento.”
Parco dell’Olivo di Venafro. La Regione cancella parte dei fondi indispensabili al funzionamento dell’Ente!
“Ho appreso la notizia che presso gli
uffici regionali competenti, sono stati cancellati, in fase di
rideterminazione, i residui di bilancio 2015 riferiti al finanziamento
che la Regione Molise deve erogare nell’ambito del funzionamento del
Parco regionale dell’Olivo di Venafro. Una somma, la quale, mai come in
questo momento, risulta indispensabile per il buon funzionamento del
Parco stesso. Così come in altre situazioni simili registrate in
passato, ci si trova, ancora una volta, a dover fronteggiare soluzioni
inspiegabili che impediscono il normale svolgimento delle attività del
Parco che si impegna, fortemente, nella tutela e nella promozione
dell’olivo e dell’olio di Venafro. In tutto questo, vanno evidenziate le
preoccupazioni più che legittime della dirigenza del Parco dell’Olivo,
che tenendo fede alle norme vigenti e nei limiti contributo regionale
2015, ha svolto tutta l’attività prevista impegnando la relativa somma
con i fornitori di servizi regolarmente erogati a favore dell’Ente.
Evidentemente, questa decisione, pur nel caso di blocco dei pagamenti
per motivi legati al patto di stabilità e pur in presenza delle nuove
norme relative ai bilanci degli Enti, avrebbe dovuto comunque prevedere
il mantenimento di quanto impegnato, perché pone il Parco dell’Olivo di
Venafro, in enorme difficoltà nei confronti dei fornitori e di quanti
hanno prestato la loro opera a favore di detto Ente. A tal proposito
intendo presentare, a breve, una specifica interrogazione su questa
decisione e una richiesta specifica perché si intervenga per
ripristinare il finanziamento regionale 2015 a favore dell’Ente Parco
che, tra l’altro, sta proficuamente condividendo con le competenti
strutture regionali, una proposta di revisione della legge istitutiva,
tesa al miglior funzionamento dello stesso.”
Interrogazione a risposta scritta e orale sulla problematica legata alla
cancellazione nella rideterminazione dei residui di Bilancio 2015, del
finanziamento di cui alla L.R. n. 30/2008 relativa al funzionamento
Parco Regionale Storico Agricolo dell’Olivo di Venafro.
Avevo deciso di non replicare piu’ a tanta cattiveria ed ipocrisia, ma ritengo doveroso farlo nella speranza che sia la chiusura di una polemica che e’ stata portata dalla signora Passarelli su piani personali che sono del tutto irrilevanti rispetto ai ruoli che entrambi ricopriamo.
Avevo deciso di non replicare piu’ a tanta cattiveria ed ipocrisia, ma
ritengo doveroso farlo nella speranza che sia la chiusura di una
polemica che e’ stata portata dalla signora Passarelli su piani
personali che sono del tutto irrilevanti rispetto ai ruoli che entrambi
ricopriamo. Io sono un consigliere regionale ed ho un preciso dovere nei
confronti dei miei elettori ai quali mi lega il vincolo di
rappresentatività. Siccome nella mia vita ho sempre lavorato , lavoro
anche da consigliere regionale! Questo mi porta a dover valutare la
legittimità dell’azione degli apparati amministrativi che gestiscono,
tra l’altro, soldi pubblici ovvero soldi che appartengono a tutti
.Quindi tra le tante cose che faccio da politico,mi e’ capitato di
interessarmi anche alle posizioni del sindaco-commissario vista la
valenza pubblica dei suoi ruoli. Mi chiedo perche’ la signora
Passarelli, in piena trasparenza e spirito di collaborazione tra organi
politici ed amministrativi non sia contenta di palesare in piena
trasparenza le proprie situazioni e i propri ruoli e perche’, anziche’
rispondere istituzionalmente trasforma le mie (quelle si) istituzionali
richieste in attacchi personali. Se il mio obiettivo fosse questo non
dovrei rivolgermi a lei, ma direttamente al suo proprietario politico ed
economico e MANDANTE elettorale! Se ogni organo amministrativo di cui
mi interesso nel mio ruolo politico si comportasse come fa la signora
Passarelli sarei letteralmente impossibilitato a svolgere le mie
funzioni e dovrei passare le mie giornate su Facebook!!!!!!!!!!!
Nomina a Commissario Straordinario del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia-Venafro. Scarabeo invia formale segnalazione alla Autorita’ Nazionale Anticorruzione: possiblie situazione di incompatibilita’ e conflitto di interessi
Ho provveduto in data odierna ad inviare
formale segnalazione alla Autorita’ Nazionale Anticorruzione in
relazione alla nomina a Commissario Straordinario del Consorzio per lo
Sviluppo Industriale Isernia-Venafro. Ritengo infatti, sulla base della
normativa nazionale vigente e degli atti del Consorzio adottati in
attuazione della stessa, che vi sia una possiblie situazione di
incompatibilita’ e conflitto di interessi in relazione alla citata
nomina. Ho chiesto pertanto all’ ANAC di valutare la fondatezza o meno
delle mie perplessita’. Ritengo doveroso, quale organo politico di
questa regione, non sottovalutare alcuna ipotesi che – anche solo
astrattamente – possa essere idonea a pregiudicare le ragioni di
imparzialita’, trasparenza e buon andamento che devono necessariamente
improntare l’agere pubblico.
L’Autorità Nazionale Anticorruzione è intervenuta, nel corso degli
ultimi anni, con una serie di interventi normativi e di Determinazioni
finalizzati a rendere operativa la disciplina in materia di prevenzione
della corruzione e trasparenza da parte delle Pubbliche Amministrazioni,
nonché delle società e degli enti di diritto privato controllati e
degli enti pubblici economici. In particolare a partire dalla legge n.
190/2012 si è strutturata una complessa regolamentazione che fa
riferimento ad un concetto di corruzione molto ampio, in cui rilevano
non solo l’intera gamma dei reati contro la P.A. disciplinata dal Codice
Penale, ma anche le situazioni di “cattiva amministrazione” nelle quali
vanno “compresi tutti i casi di deviazione significativa dei
comportamenti e delle decisioni, dalla cura imparziale dell’interesse
pubblico – cioè le situazioni nelle quali interessi privati condizionino
impropriamente l’azione delle amministrazioni o degli enti – sia che
tale condizionamento abbia avuto successo, sia nel caso in cui rimanga a
livello di tentativo” (cfr. Determinazione n. 8/15 ANAC).
Proprio in esecuzione di tali atti
normativi il Consorzio per lo Sviluppo Industriale Isernia – Venafro ha
correttamente adottato gli atti consequenziali. Nello specifico ha
predisposto un Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ai sensi e
per gli effetti della legge 190/12, integrato (per espressa previsione
dello stesso Consorzio) dalle norme contenute nel Codice Etico dallo
stesso adottato in data 18/12/2015 ed entrato in vigore il giorno
successivo. In tale Codice, all’art. 15 intitolato “Conflitto di
interessi” si è previsto l’obbligo di evitare qualunque situazione di
conflitto di interesse tra attività economiche personali e mansioni
ricoperte nel Consorzio, idonee ad intaccare l’indipendenza nel giudizio
di scelta ed amministrazione dello stesso.
A tal fine è stato espressamente
previsto che si pone come una chiara ipotesi di incompatibilità la
circostanza di “svolgere una funzione di vertice ed avere interessi
economici con fornitori, clienti o concorrenti (…) e curare i rapporti
con fornitori e con clienti e svolgere attività lavorativa presso gli
stessi”. Orbene, il Commissario del citato ente pubblico economico è la
sig.ra Stefania Passarelli (come da nomina e successiva riconferma ad
opera del Presidente, dott. Paolo Di Laura Frattura), la quale è
dipendente di uno dei clienti del Consorzio.
Considerata la oggettiva possibilità di
scelta tra numerosi candidati non gravati da detta situazione di
conflitto di interessi ed alla luce, quindi, della volontà di garantire
la maggiore tutela possibile della trasparenza amministrativa
(facilmente ottenibile attraverso la nomina di diverso soggetto, visto
che – pur non mettendosi in discussione i requisiti della sig.ra
Passarelli – non credo essi siano non riscontrabili in altri candidati
alla carica) avevo sollevato la questione di incompatibilità all’intero
Esecutivo Regionale.
Ciò nonostante, in data 14/3/2016 con
Deliberazione n. 96, il Presidente della Regione ha designato nuovamente
all’incarico di Commissario Straordinario del Consorzio per lo Sviluppo
Industriale di Isernia – Venafro la sig. Stefania Passarelli, basando
la legittimità di tale nomina sulle autodichiarazioni di insussistenza
di condizioni di inconferibilità ed incompatibilità, nonché di assenza
di conflitto di interessi rese dalla stessa.
La sig. Stefania Passarelli ritiene
dunque di non essere in alcun modo toccata da questioni di
incompatibilità, pur non dando tuttavia alcuna spiegazione in merito a
quanto espressamente previsto da un atto normativo da lei stessa
sottoscritto ed adottato. Perché non si applica il Codice Etico? Qual è
allora la valenza di un atto che integra le disposizioni del Piano
Triennale di Prevenzione della Corruzione se lo stesso viene palesemente
ignorato nella sua applicazione dagli stessi soggetti che lo hanno
predisposto?
In realtà la sig.ra Passarelli tace
completamente sulla esistenza di tale Codice e sulle incompatibilità in
esso previste e richiama a sostegno della propria candidabilità a
Commissario lo Statuto del Consorzio. Tale atto, definito dallo stesso
Consorzio quale “Atto amministrativo Generale” prevede infatti
l’ineleggibilità alla carica di Presidente del Consorzio dei soli
“amministratori e soci di imprese operanti nell’ambito del comprensorio
industriale”. Non essendo ella amministratrice (ma solo dipendente) di
un cliente del Consorzio, ne ha fatto derivare la piena legittimità
della sua nomina.
In sostanza è stato molto più utile, per
la sig.ra Passarelli, omettere qualunque giustificazione in merito al
mancato rispetto del Codice Etico e fare rumoroso riferimento al solo,
citato Statuto. Purtroppo, però, lampanti ragioni giuridiche
compromettono la strada seguita dal Commissario Straordinario e dunque
la sua autodichiarata posizione di carenza di conflitto di interessi.
Infatti, come precisato, lo Statuto del Consorzio è espressamente
qualificato in termini di atto amministrativo generale. Il Codice Etico,
invece, è – anch’esso per espressa qualificazione fatta dall’ente –
diretta integrazione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
che è, a sua volta, atto di natura legislativa essendo previsto dalla
legge n. 190/12 ss.
Ne deriva, ovviamente, sulla base di
elementari logiche di gerarchia delle fonti, così come disciplinate dal
legislatore ordinario e costituzionale, che non può che avere prevalenza
la disposizione contenuta in un atto di natura legislativa piuttosto
che meramente amministrativa. Ma vi è di più. Ed infatti, anche a voler
esaltare la natura dello Statuto del Consorzio ed a volerlo
(impropriamente) considerare al pari di una legge regionale, esso non
potrebbe che soccombere di fronte alla legislazione nazionale
anticorruzione, per chiare ragioni di potestà legislativa esclusiva
statale ai sensi dell’art. 117 della Costituzione.
Infatti le legge n. 190/12 ed i
successivi interventi normativi (D.Lgs. n. 33/13) hanno avuto
l’obiettivo di assicurare una più efficace attività di prevenzione e
contrasto della corruzione e dell’illegalità nelle Pubbliche
Amministrazioni. In altre parole i principi e le norme sulla trasparenza
dell’Amministrazione, consentendo un controllo diffuso, costituiscono
strumento prezioso per rinforzare il circuito della legalità,
esprimendo, sotto molteplici profili, un quid pluris rispetto al
principio di pubblicità.
Da questo decisivo punto di vista è
inequivoco l’intento del legislatore di introdurre una disciplina
centralizzata ed uniforme per tutte le Amministrazioni Pubbliche, sulla
base del riconoscimento di inderogabili istanze unitarie volte ad
assicurare che tutti i cittadini fruiscano, in condizioni di omogeneità
sull’intero territorio nazionale, di un determinato livello di
trasparenza delle amministrazioni pubbliche, funzionale a prevenire e
limitare fenomeni di corruzione.
Basti pensare all’art. 1, comma 59,
della legge 190/12, che qualifica tutte le disposizioni di prevenzione
della corruzione di cui ai commi precedenti della disciplina in parola
come norme di “diretta attuazione” del principio costituzionale di
imparzialità delle Pubbliche Amministrazioni (art. 97 Cost.); o ancora
agli artt. 1, comma 15, della legge 190/12 e 1, comma 3, del D.Lgs.
33/13, secondo i quali i contenuti della disciplina statale in materia
di trasparenza integrano l’individuazione del “livello essenziale delle
prestazioni erogate dalle Pubbliche Amministrazioni ai fini di
trasparenza, prevenzione, contrasto alla corruzione e della cattiva
amministrazione, a norma dell’art. 117, comma 2, lett. M) della
Costituzione”.
Pertanto la disciplina sulla trasparenza
amministrativa e l’anticorruzione sono ascrivibili a titolo di
competenza esclusiva dello Stato, con ciò precludendo il ricorso a fonti
secondarie degli enti territoriali ed a fortiori delle autonomie
funzionali come pure a interventi del legislatore regionale e
all’esercizio di potere regolamentare delle amministrazioni competenti.
Tutto ciò è tra l’altro confermato dalla stessa Autorità Nazionale
Anticorruzione che, nella Delibera n. 10/15, ha espressamente ricondotto
a titolo di competenza esclusiva statale la disciplina sugli obblighi
di trasparenza a cui sono assoggettate tutte le amministrazioni
pubbliche nonché il relativo regime sanzionatorio.
Da tutto quanto sinora premesso, derivano in maniera pressoché indiscutibile le seguenti considerazioni:
– Lo Statuto del Consorzio – sia a
volerlo qualificare (come espressamente fatto dall’ente stesso) atto
amministrativo generale che a volerlo innalzare ad atto legislativo
regionale – in applicazione dell’art. 117 Cost. e dei principi in punto
di gerarchia delle fonti non può in alcun modo derogare ai principi
contenuti dalla normativa nazionale in punto di anticorruzione;
– Qualora esso si ponga in contrasto con
una disposizione che sia immediata e diretta applicazione della citata
normativa statale, qual è senza dubbio il Codice Etico, non potrà che
essere disapplicato posta l’obbligatorietà di applicazione della fonte
gerarchicamente superiore o di quella di competenza esclusiva statale
per materia a seconda della natura – amministrativa o legislativa – che
si intenda assegnare allo Statuto del Consorzio;
– Appare quindi del tutto giuridicamente
infondata la autodichiarazione di compatibilità posta in essere dalla
sig.ra Stefania Passarelli sulla base delle disposizioni contenute nello
Statuto del Consorzio;
– Tali condizioni devono essere valutate
in applicazione della normativa statale anticorruzione così come
correttamente applicata dal Consorzio anche attraverso l’adozione del
Codice Etico quale atto integrativo delle disposizioni del Piano
Triennale di Prevenzione della Corruzione
Appare inoltre necessario sottolineare
la responsabilità politica ed amministrativa, oltre che giuridica, della
Regione in merito alla nomina (e riconferma) della sig. Passarelli
quale Commissario Straordinario del Consorzio per lo sviluppo
industriale Isernia – Venafro.
Ed infatti nella Determinazione n. 8/15
l’Autorità Nazionale Anticorruzione, nell’estendere l’applicazione della
normativa anticorruzione anche alle società ed agli enti di diritto
privato controllati e partecipati dalle Pubbliche Amministrazioni e
degli enti pubblici economici, ha espressamente previsto che la
promozione della suddetta normativa “spetta in primo luogo alle
amministrazioni pubbliche che vigilano, partecipano e controllano gli
enti di diritto privato e gli enti pubblici economici”.
Per tutte le ragioni su esposte, in
esecuzione del mio ruolo politico che mi impone la massima attenzione
possibile nella salvaguardia della legalità in senso stretto nonché
della trasparenza, imparzialità e buon andamento della Pubblica
Amministrazione, ho ritenuto di segnalare formalmente in data odierna
all’Autorità Nazionale Anticorruzione l’incompatibilità della sig.ra
Stefania Passarelli a Commissario Straordinario del Consorzio per lo
sviluppo industriale Isernia – Venafro.
INTERRROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA E ORALE VERTENZA PROTEZIONE CIVILE – REGIONE MOLISE
Facendo seguito alla prima
interrogazione con risposta scritta e orale depositata in data
08/03/2016… inerente la vertenza dei lavoratori precari dell’Agenzia
Regionale di Protezione Civile e dell’Agenzia di Ricostruzione
Post-Sisma, in ordine agli sviluppi emersi da una più approfondita
analisi degli aspetti economici che hanno portato alla mancata
ricontrattualizzazione di parte del personale vincitore del concorso
espletato nel 2012, in ottemperanza della delibera di giunta regionale
n. 543 del Maggio 2012.
INTERRROGAZIONE CON RISPOSTA SCRITTA E ORALE VERTENZA PROTEZIONE CIVILE – REGIONE MOLISE
Vado e torno”, 43 laureati pronti a partire. Sul lavoro dell’ex Assessore Scarabeo che ne seguì l’iter e l’approvazione in giunta nel 2014, Frattura: “Riportate esperienze di qualità in Molise”
Andare, avviare e consolidare rapporti
“in entrata e in uscita per il Molise” e tornare: è l’augurio che il
presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, ha voluto porgere ai
43 giovani laureati selezionati per il tirocinio dei processi di
internazionalizzazione “Vado e torno”.“
La Giunta Regionale approvava il bando
denominato “vado e torno”relativo ai tirocini formativi nel luglio 2014,
per i processi di internazionalizzazione di cui al Fondo per lo
Sviluppo e la Coesione 2000/2006 Pacchetto “Giovani” – Bonus per
l’occupazione – Giovani in impresa. Un lavoro a cui tutti i meriti
spettano all’ex Assessore alle Attività Produttive e al Marketing
territoriale Massimiliano Scarabeo che ne avviò l’iter ed ottenne
l’approvazione in Giunta.
L’avviso rivolto a giovani molisani
interessati a svolgere funzioni di operatori di strategie di
internazionalizzazione ed erogazione di servizi alle imprese molisane.
Le finalità del bando sono molteplici e tutte sono rivolte,
principalmente alla promozione dell’imprenditorialità e alla nascita di
solide relazioni di partenariato e di business tra imprenditori, con
l’obiettivo di contribuire in maniera innovativa
all’internazionalizzazione delle imprese molisane ed alla creazione di
nuove imprese propense all’export.
Nel pomeriggio di ieri, venerdì 18
marzo, a Palazzo Vitale si è tenuto il primo dei cinque incontri di
orientamento con il direttore generale Massimo Pillarella e il
responsabile del progetto Gaspare Tocci. Alla riunione anche i dirigenti
dei Servizi di internazionalizzazione e Molisani nel mondo, servizi
regionali che hanno contribuito alla realizzazione di “Vado e torno”.
Il progetto, avviato attraverso la
pubblicazione di uno specifico avviso, consente ai partecipanti, 43
laureati selezionati tra 370 candidati tramite una procedura molto
rigorosa, di acquisire competenze ed esperienze per svolgere, in
seguito, l’attività di operatori di servizi di internazionalizzazione.
Per il presidente Frattura la sfida vera
insita nel tirocinio sta “nella capacità che ciascuno di voi – ha detto
ai giovani presenti –, saprà mostrare nel creare una interfaccia nel
mondo con la quale costruire opportunità in uscita e in entrata. In
questo senso, “Vado e torno” è un fatto straordinariamente positivo”.
“Più forte sarà il legame tra voi e i
soggetti ospitanti, mondo imprenditoriale, associazionismo
imprenditoriale e istituzioni – ha sottolineato Frattura –, maggiori
saranno le possibilità di riconoscere la qualità e il valore in termini
di ritorno della vostra esperienza qui nel nostro Molise”.
La Regione Molise infatti non ha solo
creato le condizioni per l’esperienza all’estero, fatto già rilevante,
ma ha lavorato anche per il ritorno: coloro che avranno effettuato il
periodo semestrale saranno ulteriormente seguiti; al rientro in Molise
avranno la possibilità di ottenere un’agevolazione pubblica per
costituire un’attività imprenditoriale o un bonus occupazionale da
offrire all’impresa che mostrerà interesse.
“Non abbiamo immaginato questo progetto –
ha precisato il presidente –, come l’opportunità per voi di sola
uscita: al di là dei singoli successi personali, che a tutti vogliamo
augurare, sarebbe un fallimento per la Regione registrare
l’accompagnamento di 43 emigrazioni di eccellenza. Al contrario, sei
mesi di formazione per voi, giovani professionisti, già forti di un
bagaglio culturale di livello, devono servire a costruire un rapporto
forte con il soggetto ospitante”.
“Tanto più solido sarà, tanto più lieti
saremo, come amministrazione, di accompagnarvi per il seguito che ne
verrà auspicando la molisanità del vostro impegno subordinato o in
proprio, quale agenzia o struttura di servizio, con l’interfaccia
riconosciuta in questa esperienza”, l’auspicio finale di Frattura che ai
giovani laureati molisani in vista della partenza ha voluto affidare un
compito preciso. “Raccontate e promuovete il Molise fuori dai confini
nazionali: è un fatto importante per raggiungere un risultato ulteriore
con questo importante progetto”, ha concluso il presidente.
Vertenza Protezione Civile, non si perda altro tempo !
Nei prossimi giorni presenterò una ulteriore interrogazione per chiedere
delucidazioni in merito alla reale disponibilità finanziaria
dell’Agenzia Regionale di Ricostruzione Post-Sisma, disponibilità
ereditata sia dalla vecchia struttura Commissariale che dall’Agenzia
Regionale di Protezione Civile. Pur restando in attesa della riapertura
del tavolo vertenziale presso la Prefettura di Campobasso, così come
richiesto dai lavoratori, occorre fare
piena luce sulla reale disponibilità economica della Regione Molise ai
fini della necessaria risoluzione della vertenza. Quanto sopra
evidenziato è fondamentale per permettere la prosecuzione delle attività
di prevenzione e tutela del territorio dai fenomeni di dissesto
idrogeologico e delle attività inerenti il completamento in tempi brevi
della ricostruzione post-sisma. Va tenuto altresì in conto che ad oggi
si aggiungono altre criticità nel territorio regionale, come quella
riguardante l’inquinamento ambientale nella Piana di Venafro,
problematica resa ancor più stringente a causa dell’attività
dell’Inceneritore Hera Ambiente e degli ulteriori sviluppi connessi al
suo potenziamento. La mancata ricontrattualizzazione di parte del
personale dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile ha portato
all’impossibilità di gestire alcune competenze specifiche proprie della
stessa Agenzia Il riferimento è più precisamente alla Gestione del
Rischio e ai piani ad essa collegati, a cui non è stato dato seguito per
l’intervenuta soppressione dell’ente. Parte del personale infatti era
stato impiegato fin da subito in attività diverse dal sisma, come
appunto il dissesto idrogeologico e il rischio ambientale. L’inerzia
della Regione in ordine alla mancata risoluzione della vertenza sta
determinando inoltre il blocco delle attività amministrative, a
discapito delle imprese che vantano crediti nei confronti dell’ente.
Sembrerebbe inoltre che per far fronte a tale situazione di stallo,
alcuni lavoratori alle dipendenze dell’Arps e i cui contratti sono
scaduti lo scorso 29 Febbraio, continuerebbero tuttora a lavorare presso
l’azienda PA Digitale Adriatica Srl, con la promessa della
ricontrattualizzazione, atteso che la Regione ha dichiarato alle Parti
Sociali che procederà a riassumere soltanto venti unità delle circa 200
unità originariamente contrattualizzate a seguito del concorso. In
attesa di verificare tale ultima circostanza, considerata la estrema
delicatezza della vertenza, provvederò ad inoltrare comunicazione a
tutte le competenti sedi giudiziarie nonchè all’Autorità Nazionale Anti
Corruzione.
SONO SEMPRE PIU’ CONVINTO DI ESSERE SULLA STRADA GIUSTA!
Vedo con piacere che qualcuno si e’ preoccupato di evidenziare con
solerzia una nota interna di competenza esclusiva del presidente del
consiglio regionale sig. Vincenzo Cotugno .La circostanza in realta’ mi
e’ molto gradita ,perche’ mi permette di diffondere pubblicamente-titolo
di risposta-la mia immediata dichiarazione di restituzione degli
importi segnalati.Non e’ infatti mio costume vantarmi di cio’ che
,purtroppo,nel tessuto politico attuale rappresenta un atto di grande
correttezza,moralita’ e responsabilita’. Per quanto sia infatti
fisiologico che gli uffici regionali preposti procedano alla verifica
della inerenza delle spese sostenute e a proprio giudizio siano
leggittimati a disconoscerne talune ,non tutti senza alcuna
contestazione ,sono pronti a restituire cio’ che l’ente ha ritenuto non
inerente all’attivita’ politica … mi spiego meglio ,sono uno dei pochi a
non essere stato mai coinvolto in contenziosi dinnanzi alla corte dei
conti.Questi mezzucci non mi faranno zittire e sono sempre piu’ convinto
di essere sulla strada giusta , riponendo massima fiducia negli organi
inquirenti e nella magistratura , oltre che nella mia coscienza.
foto “Taroccata”
Scarabeo: Impegniamo ingenti risorse per finanziare strutture private con soldi pubblici, a discapito dell’edilizia sanitaria pubblica. E’ tutto regolare?
… mentre dovremmo preoccuparci di
trovare risorse per l’edilizia sanitaria pubblica e lo sviluppo dei
presidi ospedalieri regionali, impegniamo ingenti risorse per finanziare
strutture private con soldi pubblici per ampliamenti edilizi che si
trasformeranno in nuovi posti letto, con autorizzazioni successive alla
concessione edilizia.
E’ tutto regolare?
Di seguito l’ interrogazione con richiesta di risposta scritta ed orale.
Parco Nazionale del Matese. Complimenti al Sen. Ruta per il suo lavoro!
“La salvaguardia dell’ambiente, del territorio, ma anche di ciò che in
esso è ben identificabile sotto l’aspetto storico e culturale,
rappresentano per il Molise grosse opportunità di crescita non soltanto
sotto il profilo turistico e quindi economico. Iniziative come
l’istituzione del Parco Nazionale del Matese, promosse per favorire
proprio queste peculiarità, sono da supportare con ogni mezzo e per
questo va dato merito a chi sta lavorando in tal senso. Al Sen. Roberto
Ruta che si è speso a favore dell’emendamento che riguarda l’istituzione
del Parco Nazionale del Matese vanno i complimenti e i ringraziamenti
per il lavoro fatto e per l’impegno che continua a profondere perché,
presto, la proposta diventi realtà”.
Area di Crisi. No ai finanziamenti “a pioggia”, potrebbero essere inutili e dannosi!
Mettere in campo risorse finanziarie e interventi per la
reindustrializzazione del distretto Campochiaro – Venafro significa
ridare vigore a un’economia regionale che sta ancora vivendo seri
problemi. Il settore tessile, quello metalmeccanico e la filiera
avicola, rappresentavano e rappresentano i comparti più importanti
dell’economia molisana in termini di fatturato, competenze e occupazione.
Se era dunque necessario, ottenere dal Governo le giuste misure di
sostegno per aiutare la nostra economia a risollevarsi, la scelta di
individuare il distretto Campochiaro – Venafro, non può essere stravolta
da altri disegni. Si corre il rischio di creare problemi al tessuto
produttivo di quest’area che, invece, ha bisogno di azioni forti e
finalizzate a rimettere in moto i processi di sviluppo competitivo e
nuovi investimenti che possano creare lavoro. Se si dirotteranno parte
dei fondi per interventi in zone ben distanti e non direttamente
collegate a quest’area, si corre il rischio di ripetere errori fatali
con tutte le conseguenze che la storia degli ultimi anni ben ci ricorda.
Sarebbe perciò opportuno valutare meglio certe scelte che possono
vanificare l’intera operazione, ne sono consapevoli anche molti Sindaci
dei Comuni che sono direttamente interessati ai vantaggi derivanti
dall’Area di Crisi, i quali chiedono che gli interventi siano il più
organici e risolutivi possibili, evitando quelli che accontentano tutti,
ma non servono a nessuno. Allargare la zona interessata dalle
agevolazioni rispetto a quanto stabilito dal Ministero, potrebbe
significare anche perdite di tempo, visto che buona parte delle nuove
aree non è completamente infrastrutturata. Insomma, i famosi
finanziamenti “a pioggia” non favoriranno, in pieno, le zone in cui,
invece, i capannoni sono idonei e vuoti per un pronto utilizzo anche da
parte di investitori che provengono da fuori regione. Spero che sulla
questione si ragioni in maniera ancora più seria e che non si commettano
errori che possono inficiare l’intera operazione. Lo chiedono oltre gli
Amministratori locali anche i giovani e quei lavoratori che sono fuori
dal mercato del lavoro, senza grandi prospettive di trovare nuovi
impieghi. La giusta decisione e la conseguente azione di avvio dei bandi
ci mettono nelle condizioni di guardare al futuro con un po’ di
ottimismo in più, è un’occasione che non si può perdere, è troppo
importante perché si superi il difficile momento che stiamo
attraversando, in modo particolare per chi lo vive in maniera diretta: i
lavoratori e le loro famiglie.”.
IL MODO DI COMPORTARSI SEMBRA UN METODO ATTO A ZITTIRE … DICO BASTA CON LE PERSECUZIONI E CON GLI ATTACCHI CONTRA-PERSONAM!
Giusto per precisare: l’articolo
pubblicato dal quotidiano on-line, non nuovo a questo tipo di
farneticazioni, primonumero.it dal titolo “Violenta lite per le
commissioni. E Scarabeo prova a mordere l’orecchio al collega Di Nunzio”
non corrisponde assolutamente al vero. E’ per questo che sporgerò
querela anche perchè sono stanco di essere bersaglio di contumelie che
ledono la mia dignità e la mia onorabilità.
QUESTA E’ LA STORIA DI UN LOBO CHE SI
FINSE MORSO PER SENTIRSI VIVO. Poichè vorrei evitare di essere accusato
anche di antropofagia (…cibarsi di carne umana), vi racconto come sono
andate realmente le cose;perchè buona forchetta lo sono,ma non mangio
cibo spazzatura.Ieri mattina,legittimamente e come da prassi (valevole
da sempre e per chiunque), ho chiesto di poter passare da una
commissione all’altra. Richiesta di normale routine. Il fortunato
consigliere Di Nunzio,nominato illo tempore presidente della prima
commissione,anzichè rispondermi con un semplice ”No” (sulla cui
legittimità avremmo poi potuto discutere),colto da una improvvisa ondata
di vigore istituzionale,ha ritenuto di manifestarmi il suo dissenso
urlandomi innanzi a tutti i presenti che io sono un LADRO,un
DELINQUENTE,che I VOTI OTTENUTI LI HO COMPRATI, E CHE IN QUELLA SEDE IO
NON DOVEVO NEPPURE ESSERE SEDUTO. Poichè ho sufficienti primavere da
aver imparato a controllare gli istinti che in alcune circostanze
sarebbero sinceramente i più ovvi,ho ritenuto sufficiente e necessario
avvicinarmi al mio agguerrito detrattore e pronunciargli una frase
nell’orecchio.Una frase che ho espresso in perfetto italiano e che per
questo gli ho delicatamente sussurrato nel canale uditivo. Il lobo,si
sa,è zona erogena. E forse quello del fortunato consigliere Di Nunzio lo
è così tanto da avergli dato l’impressione che al posto del sussurro
delicato vi fosse stata la morsa dei miei denti. In verità gli unici
morsi ricevuti,senza ombra di dubbio,sono stati quelli degli operatori
turistici molisani, ivi comprese le nostre lodevoli pro-loco (che lui e
qualche amico di vecchia e nuova data vorrebbero cancellare): addentati
nell’orgoglio,nelle tasche e nella fiducia dai “risultati ottenuti” dal
fortunato consigliere Di Nunzio. E forse quelli di invidia di chi
avrebbe voluto essere al suo posto,entrato in Consiglio Regionale solo
ed esclusivamente grazie al seggio in più che,con la disputa politica
dell’amico Miniscalco e con i miei circa 3000 voti hanno fatto scattare
l’ultimo seggio utile nella Provincia di Campobasso. Questi i fatti.Un
sussurro che è stato trasformato artatamente,maldestramente e
malignamente in un tentativo di morso. Un colpo di fortuna che è stato
trasformato nella convinzione di avere la stessa rappresentatività di
chi con più del triplo dei suoi voti in una Provincia grande 1/3 della
sua,quel colpo di fortuna gli ha regalato.
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