Nella giornata di oggi, in Consiglio regionale, è stata presentata una
mozione di cui sono firmatario insieme ad altri colleghi, che impegna il
presidente della Regione Donato Toma, a farsi portavoce delle nostre
istanze, sollecitando il Governo centrale a porre fine alla situazione
di grave ‘empasse’ in cui versa la nostra sanità regionale. A causa del
protrarsi di questa situazione si sta verificando una paralisi
istituzionale in un settore delicato come sanità. La mancata
attribuzione al neo eletto Presidente della Regione delle funzioni di
Commissario ad acta sta impedendo alla Regione di partecipare,
attraverso un proprio rappresentante, ai Tavoli tecnici. Una situazione
di stallo che sta generando grave pregiudizio al diritto alla salute,
costituzionalmente garantito, all’intera comunità molisana. Stante il
regime di commissariamento e in assenza delle attribuzioni al
governatore Toma delle funzioni di Commissario ad acta, la Regione
Molise si trova completamente esautorata di funzione in materia
sanitaria, pur rientrando quest’ultima tra quelle attribuite dalla
Costituzione alla legislazione concorrente. Spetta al Consiglio dei
Ministri l’individuazione del soggetto a cui attribuire l’incarico di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di recupero dal disavanzo
sanitario. Ad oggi, tuttavia, il Consiglio dei Ministri non ha ancora
adottato la delibera di nomina del nuovo Commissario ad acta che prenda
il posto di Paolo di Laura Frattura. Con la mozione presentata
quest’oggi, si chiede di procedere con urgenza alla nomina del nuovo
Commissario alla sanità nella persona del governatore Toma. I gravi
fatti di Larino, con la morte di un 47enne e l’invio degli ispettori da
parte del ministro della salute Grillo, rappresentano un ulteriore
campanello d’allarme per la nostra sanità regionale che non va
sottovalutato. La chiusura dei punti di primo intervento di Venafro e
Larino, la paventata chiusura del reparto di Senologia presso l’ospedale
‘Veneziale’ di Isernia, confermano la necessità impellente di conferire
a Toma l’incarico di Commissario ad acta. Il Molise e i molisani non
possono più attendere!
Tutte le news sull'attività politica e sociale del consigliere della Regione Molise Massimiliano Scarabeo.
martedì 31 luglio 2018
martedì 24 luglio 2018
Area di Crisi, dalla Regione i primi otto milioni di euro alle imprese
Otto milioni di euro destinati a quarantotto imprese afferenti all’area di crisi complessa. E’ il primo intervento concreto, ha sottolineato il presidente della Regione Molise, Donato Toma, anche se arriva con un ritardo di due anni.
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domenica 22 luglio 2018
Il ministro Di Maio, prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando per strada oltre 14mila famiglie
VOGLIONO ELIMINARE QUEL POCO CHE E’ RIMASTO! Il ministro Di Maio,
prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando
per strada oltre 14mila famiglie e mettendo la parola fine ad uno degli
asset industriali più importanti del nostro Paese. Un atteggiamento
irresponsabile, che non tiene minimamente conto delle ripercussioni
economiche e sociali che potrebbe avere un simile traumatico evento.
Ormai sarebbe assurdo fermare la gara e congelare ulteriormente la
vicenda. Ilva continua a perdere 30 milioni di euro al mese, 1 milione
al giorno, avendo oltre 4mila dipendenti in cassa integrazione. Dal
ministro Di Maio ci aspettiamo , tutti, soluzioni concrete. Al momento
il “pasticcio” lo sta causando soltanto lui!
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martedì 17 luglio 2018
Venafro, approvati due progetti di edilizia scolastica. Pieno sostegno all’iniziativa della Giunta comunale, è un importante progetto di sviluppo sociale e culturale.
La sicurezza degli edifici scolastici è una delle priorità che va
affrontata da questo governo regionale perché il bene dei nostri figli
viene prima di ogni altra cosa. In qualità di Consigliere regionale,
perciò, non posso non dare pieno sostegno all’iniziativa della Giunta
guidata dal sindaco Alfredo Ricci, che ha approvato due progetti molto
importanti per il futuro delle scuole di Venafro. Riguardano il
complesso “Camelot” e quello di via Maiella, oggetto, quest’ultimo, di
molte discussioni non soltanto politico-istituzionale, vista la
necessità per Venafro di offrire una adeguata e sicura sistemazione ai
ragazzi che frequentano le scuole primarie e medie. Una scelta questa,
che rappresenta un passo avanti per lo sviluppo sociale e culturale di
Venafro e alla quale intendo dare il massimo supporto chiedendo, fin da
subito, al Governatore Toma, un impegno concreto della Regione Molise,
per far si che questi progetti non restino inevasi così come è stato
fatto in precedenza.
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domenica 15 luglio 2018
Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò che è illogico mi irrita perché menzogna
Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò
che è illogico mi irrita perché menzogna. Amo imparare e sono sempre
disposto a cambiare opinione (e tante volte l’ho fatto) davanti a
“opinioni” (pareri in stretto rigore logico che partono da fatti e
numeri certi, incontestabili). Sono grato a chi rimarca bias o lacune
nel mio tentare di capire. Almeno tanto quanto trovo vomitevole e
insopportabile tutto ciò che è cazzeggio: mancata conoscenza dei fatti,
percorsi al di fuori dei binari della logica, ecc.
venerdì 13 luglio 2018
Con il decreto dignità 8mila occupati in meno l’anno fino al 2028
DECRETO DIGNITÀ! Persi oltre 8000 posti di lavoro ogni anno, lo
scrive il Governo nella relazione che accompagna il Decreto. È il primo
decreto del MINISTRO DI MAIO, inadeguato.
Articolo de “Il Sole 24 ore”
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-13/sorpresa-il-decreto-dignita-8mila-occupati-l-anno-fino-2028-112657.shtml?uuid=AEU3DOLF
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lunedì 9 luglio 2018
I “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli
In questi giorni i “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli. Tutto questo è inaccettabile! Siamo seri e non scherziamo con la salute dei nostri figli! #vaccini
domenica 8 luglio 2018
Carlo Vanzina, se ne va un grande regista simbolo del cinema italiano
In questo momento film straordinario su RAI 2 “il pranzo della
domenica-ricordando CARLO VANZINA”. Se ne va un grande regista simbolo
del cinema italiano. Che la terra gli sia lieve.
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sabato 7 luglio 2018
La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic
La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic.
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La politica non può vivere di sola immagine, per non dire propaganda. Qualunquismo che fa leva sull’insicurezza della gente!
Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, venerdì 7
luglio, un ordine del giorno sulla proroga della cassa integrazione
della durata di 5 mesi per gli ex dipendenti Ittierre. Parliamo di circa
700 lavoratori che vedranno scadere, a breve, la mobilità in deroga,
unico sostegno al reddito per tante famiglie.
Per gli ex dipendenti dell’azienda di Pettoranello del Molise non c’è
nulla di concreto sul tavolo, ma siamo dinanzi all’ennesima presa in
giro. L’ordine del giorno è un atto di indirizzo politico non vincolante
a differenza della mozione che è un atto di indirizzo politico
vincolante che fornisce all’esecutivo regionale orientamenti su come
trattare le questioni stesse.
Si è discusso in Aula anche della stabilizzazione che riguarda i
lavoratori dei centri per l’impiego. Con una variazione di bilancio di
previsione approvata dal Consiglio, sono stati stanziati oltre due
milioni di euro per coprire le spese del personale, passato dalla
competenza delle Province a quella della Regione. Questo è un altro
capitolo sul quale occorrerà fare chiarezza perché anche in tale
circostanza si sta giocando una partita sulla pelle dei lavoratori che
chiedono certezze e garanzie per il loro futuro.
Le problematiche dei lavoratori e delle famiglie molisane non si
possono risolvere con una semplice operazione di ‘maquillage’ a mero
scopo propagandistico. Qualunquismo, populismo e dilettantismo rischiano
di generare illusioni facendo leva sull’insicurezza della gente. La
politica non può vivere di sola immagine, deve affrontare il toro per le
corna e dare risposte concrete su un tema delicato come quello del
lavoro.
I nuovi eletti puntano più ad avere visibilità che a porre in essere
azioni politiche degne nota. Forse ai più non è chiaro che la campagna
elettorale è terminata e che ora tocca affrontare i problemi reali dei
molisani, senza fare inutili spot e facili annunci che non portano da
nessuna parte.
Il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, nel corso della
seduta, ha bacchettato l’impreparazione ed il populismo in particolare
dei grillini, richiamando la loro incompetenza in ordine alle procedure:
sostituzioni non permesse dallo Statuto e dal regolamento, interventi
inappropriati sia di carattere verbale che procedurale, inesattezze
amministrative nella presentazioni degli ordini del giorno, degli
emendamenti , e così via.
Il lavoro non si crea con gli ordini del giorno o con gli show in
Aula, ma facendo ripartire l’economia regionale sostenendo le imprese e
mettendo in campo misure che siano da stimolo per far ripartire il
sistema Molise fermo da troppo tempo. Chi pensa di continuare con la
politica da reality show, e con la propaganda spicciola, prende in giro
non solo se stesso, ma anche i molisani.
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venerdì 6 luglio 2018
Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e la burocrazia
Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e
la burocrazia. Per rilanciare il lavoro le aziende devono poter tornare
ad assumere! Bisognerebbe farglielo capire a Di Maio.
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mercoledì 4 luglio 2018
La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito Comunista anni ‘80
La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito
Comunista anni ‘80. La ricetta Di Maio è irrigidire il mercato del
lavoro e punire gli imprenditori cattivi per combattere il precariato.
Ma precarietà e disoccupazione non si combattono per decreto e con
misure punitive per le imprese. Taglio delle tasse, meno burocrazia,
giustizia veloce e certa: questo serve per creare lavoro e fare guerra
al precariato.
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martedì 3 luglio 2018
… il governatore Toma precisa
In relazione alle notizie diffuse dagli organi di informazione
sull’annunciata chiusura dei Punti di primo intervento di Larino e
Venafro, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, precisa quanto
segue.
«A seguito della preoccupazione sociale che si è generata nei
cittadini di Larino e Venafro e anche sulla scorta delle segnalazioni
pervenutemi da sindaci, Comitati e associazioni, ho chiesto ai vertici
della ASReM di sospendere ogni azione amministrativa tesa alla
riorganizzazione dei Punti di primo intervento, soprattutto in assenza
del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo della spesa sanitaria. Nel contempo, ho prospettato loro
l’opportunità di studiare e concordare un nuovo assetto organizzativo.
Soluzione reputata non accoglibile per i motivi che ritengo debbano
essere spiegati con la dovuta chiarezza ai cittadini molisani.
Il Decreto del ministro della salute del 2 aprile 2015 n. 70 ha
stabilito che i Punti di primo intervento siano trasformati in
postazioni medicalizzate del 118. Dunque, un servizio sanitario
provvisorio, limitato nel tempo, operativo nelle 12 ore diurne e
presidiato dal sistema del 118 nelle ore notturne. In ottemperanza al
dettato del decreto 70/2015, il Piano operativo sanitario 2015-2018 –
approvato con accordo Stato Regioni del 3.8.2016 su proposta del
commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e diventato successivamente
legge dello Stato – ha previsto, di conseguenza, che presso gli ospedali
di Venafro e Larino, oggetto di riconversione, venissero attivati
temporaneamente Punti di primo intervento, per accompagnare il processo
di riorganizzazione.
Dunque, oggi ci troviamo a dare corso ad un iter amministrativo
ineludibile, posto a suo tempo in essere e rispetto al quale né io, né
altri possiamo porre veti. Già nel Verbale della riunione dei tavoli
ministeriali di verifica degli adempimenti legati al Piano di rientro
del 4.11.2016 era stato chiesto conto dei tempi di disattivazione dei
PPI, che sono stati comunque tenuti in essere fino alla completa
riconversione delle strutture, avvenuta nel corso del 2017. Allo stato
attuale, pertanto, completata la riconversione degli ospedali, non è
assolutamente possibile procrastinare ulteriormente la disattivazione
del servizio, adempimento – è bene ribadirlo – ope legis.
Per quanto attiene alla preoccupazione sociale legata alla chiusura
dei Punti di primo intervento, va chiarito che il servizio non era
sostituivo del Pronto soccorso, in quanto gestiva solo le piccole
urgenze in loco (ad esempio piccoli traumi), con il conseguente
trasferimento dei casi che necessitavano di sostegno più complesso al
Pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Pertanto, la sua
disattivazione non deve essere percepita come un ridimensionamento
dell’attività svolta per l’emergenza. Anzi, l’Atto aziendale dell’ASReM
prevede il potenziamento delle postazioni del SET 118, che saranno
dotate di ulteriori mezzi, di personale infermieristico e di soccorso
per consentire maggiore sicurezza ed equità nei tempi di accesso agli
ospedali da tutto il territorio regionale.
Tra l’altro, il personale attualmente utilizzato presso i PPI, attivo
nelle sole 12 ore diurne, che ha finora contribuito ad affidare le
patologie a bassa gravità alle strutture territoriali, svolgendo un
ruolo ‘educativo’ per l’utenza legato alla fase in cui avviene la
progressiva dismissione delle funzioni ospedaliere, potrebbe invece
contribuire al potenziamento della rete dell’emergenza territoriale al
fine di garantire i tempi di trattamento delle patologie
tempo-dipendenti. Sempre al fine di potenziare il servizio di 118, sono
in fase di attivazione le procedure di acquisizione delle disponibilità
da parte delle associazioni che attualmente forniscono mezzi e
soccorritori alla nuova configurazione della rete dell’emergenza per la
sua implementazione.
Relativamente a tale aspetto, è stato previsto, oltre alle nuove
postazioni di Campobasso ed Agnone, il potenziamento delle postazioni di
Termoli ed Isernia, dotandole di ulteriori mezzi e personale. Infatti,
anche in virtù della breve distanza di Larino e Venafro dagli Ospedali
di Termoli e Isernia, il potenziamento temporaneo delle postazioni del
118 situate presso queste strutture potrebbe consentire una rapida
attuazione della programmazione volta a riqualificare l’assistenza in
emergenza e a rassicurare le popolazioni di quei territori.
Spero che quanto fin qui illustrato abbia chiarito meglio la
situazione: la disattivazione dei Punti di primo intervento rappresenta
una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi, processo
avviato dal precedente commissario ad acta Frattura, già validato e più
volte sollecitato dai Ministeri affiancanti, che non riduce, però, in
alcun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e
primo intervento nelle aree interessate.
Tengo, infine, a ribadire che, dal momento in cui sarò nominato
commissario ad acta, spenderò le mie energie – come già tra l’altro sto
facendo – per affermare la necessità di attuare un Presidio di medicina
territoriale per lo smistamento e la consulenza sul primo intervento,
attivando forme di sperimentazione che prevedano anche il supporto degli
Ordini professionali».
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Chiusura punti di primo intervento degli ospedali di Venafro e Larino. Inutile sparare nel mucchio!
Partiamo dal presupposto che il riordino della rete ospedaliera pubblica
del Molise, è parte integrante del Piano Operativo Sanitario approvato
con Legge dello Stato (vedi emendamento presentato dall’allora
Governatore Frattura e introdotto nella scorsa Legge Finanziaria dal
Governo Gentiloni). Se consideriamo anche quanto è stato detto e fatto
nell’occasione, contro tale scelta, (io
mi sono opposto strenuamente perché ciò rappresenta un comportamento
che, di fatto, impedisce di poter apportare qualunque modifica a detto
Piano) che ha determinato un ennesimo colpo di mano capace di calpestare
la volontà dei cittadini molisani di vedersi tutelare il diritto alla
salute, si capisce perché, oggi, bisogna “per forza” dare seguito alle
disposizioni contenute in quel Piano Sanitario, le quali ridimensionano,
ancor di più, i servizi negli ospedali cosiddetti minori, tra cui
Venafro e Larino. A meno di un intervento diretto del Governo, che con
una nuova Legge cambi le cose! Attualmente, giova ricordarlo, il
Commissario ad acta della sanità molisana è ancora Paolo Frattura e ciò
non è un elemento poco trascurabile, se pensiamo che per sostituirlo,
c’è bisogno sempre di un provvedimento da parte del Governo. Qualcosa,
quindi, non torna, perché certe scelte, l’ultima in ordine cronologico
la chiusura dei punti di primo intervento del Santissimo Rosario e del
Vietri non si possono imputare a chi, come il sottoscritto, si è sempre
impegnato per difendere e tutelare gli interessi di Venafro, auspicando
sempre e comunque, un confronto proficuo per un programma serio sulla
sanità regionale. I conti non tornano e ad avvalorarlo sono le
dichiarazioni di una parte della politica regionale, che fanno emergere
la necessità di dover dare seguito alle disposizioni contenute in tale
emendamento (proposto da Frattura e approvato dal Governo Gentiloni)
perché, dicono questi “esperti”- in caso di inadempienza a quanto
stabilito, l’attuale Governo nazionale non autorizzerebbe l’uscita del
Molise dal Piano di rientro sulla Sanità. Ciò è vero, e tecnicamente non
fa una piega, allora mi viene da pensare che certe colpe non sono da
addossare a caso. Forse, non sarebbe meglio chiedere al nuovo Ministro
della salute di rivedere la situazione della sanità molisana che si fa
sempre più difficile?
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