martedì 31 luglio 2018

Sanità, si proceda con urgenza alla nomina del nuovo Commissario ad acta. Il Molise non puo’ più attendere!



Nella giornata di oggi, in Consiglio regionale, è stata presentata una mozione di cui sono firmatario insieme ad altri colleghi, che impegna il presidente della Regione Donato Toma, a farsi portavoce delle nostre istanze, sollecitando il Governo centrale a porre fine alla situazione di grave ‘empasse’ in cui versa la nostra sanità regionale. A causa del protrarsi di questa situazione si sta verificando una paralisi istituzionale in un settore delicato come sanità. La mancata attribuzione al neo eletto Presidente della Regione delle funzioni di Commissario ad acta sta impedendo alla Regione di partecipare, attraverso un proprio rappresentante, ai Tavoli tecnici. Una situazione di stallo che sta generando grave pregiudizio al diritto alla salute, costituzionalmente garantito, all’intera comunità molisana. Stante il regime di commissariamento e in assenza delle attribuzioni al governatore Toma delle funzioni di Commissario ad acta, la Regione Molise si trova completamente esautorata di funzione in materia sanitaria, pur rientrando quest’ultima tra quelle attribuite dalla Costituzione alla legislazione concorrente. Spetta al Consiglio dei Ministri l’individuazione del soggetto a cui attribuire l’incarico di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di recupero dal disavanzo sanitario. Ad oggi, tuttavia, il Consiglio dei Ministri non ha ancora adottato la delibera di nomina del nuovo Commissario ad acta che prenda il posto di Paolo di Laura Frattura. Con la mozione presentata quest’oggi, si chiede di procedere con urgenza alla nomina del nuovo Commissario alla sanità nella persona del governatore Toma. I gravi fatti di Larino, con la morte di un 47enne e l’invio degli ispettori da parte del ministro della salute Grillo, rappresentano un ulteriore campanello d’allarme per la nostra sanità regionale che non va sottovalutato. La chiusura dei punti di primo intervento di Venafro e Larino, la paventata chiusura del reparto di Senologia presso l’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia, confermano la necessità impellente di conferire a Toma l’incarico di Commissario ad acta. Il Molise e i molisani non possono più attendere!

martedì 24 luglio 2018

Area di Crisi, dalla Regione i primi otto milioni di euro alle imprese



Otto milioni di euro destinati a quarantotto imprese afferenti all’area di crisi complessa. E’ il primo intervento concreto, ha sottolineato il presidente della Regione Molise, Donato Toma, anche se arriva con un ritardo di due anni.


domenica 22 luglio 2018

Il ministro Di Maio, prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando per strada oltre 14mila famiglie



VOGLIONO ELIMINARE QUEL POCO CHE E’ RIMASTO! Il ministro Di Maio, prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando per strada oltre 14mila famiglie e mettendo la parola fine ad uno degli asset industriali più  importanti del nostro Paese. Un atteggiamento irresponsabile, che non tiene minimamente conto delle ripercussioni economiche e sociali che potrebbe avere un simile traumatico evento. Ormai sarebbe assurdo fermare la gara e congelare ulteriormente la vicenda. Ilva continua a perdere 30 milioni di euro al mese, 1 milione al giorno, avendo oltre 4mila dipendenti in cassa integrazione. Dal ministro Di Maio ci aspettiamo , tutti, soluzioni concrete. Al momento il “pasticcio” lo sta causando soltanto lui!

martedì 17 luglio 2018

Venafro, approvati due progetti di edilizia scolastica. Pieno sostegno all’iniziativa della Giunta comunale, è un importante progetto di sviluppo sociale e culturale.




La sicurezza degli edifici scolastici è una delle priorità che va affrontata da questo governo regionale perché il bene dei nostri figli viene prima di ogni altra cosa. In qualità di Consigliere regionale, perciò, non posso non dare pieno sostegno all’iniziativa della Giunta guidata dal sindaco Alfredo Ricci, che ha approvato due progetti molto importanti per il futuro delle scuole di Venafro. Riguardano il complesso “Camelot” e quello di via Maiella, oggetto, quest’ultimo, di molte discussioni non soltanto politico-istituzionale, vista la necessità per Venafro di offrire una adeguata e sicura sistemazione ai ragazzi che frequentano le scuole primarie e medie. Una scelta questa, che rappresenta un passo avanti per lo sviluppo sociale e culturale di Venafro e alla quale intendo dare il massimo supporto chiedendo, fin da subito, al Governatore Toma, un impegno concreto della Regione Molise, per far si che questi progetti non restino inevasi così come è stato fatto in precedenza.

domenica 15 luglio 2018

Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò che è illogico mi irrita perché menzogna




Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò che è illogico mi irrita perché menzogna. Amo imparare e sono sempre disposto a cambiare opinione (e tante volte l’ho fatto) davanti a “opinioni” (pareri in stretto rigore logico che partono da fatti e numeri certi, incontestabili). Sono grato a chi rimarca bias o lacune nel mio tentare di capire. Almeno tanto quanto trovo vomitevole e insopportabile tutto ciò che è cazzeggio: mancata conoscenza dei fatti, percorsi al di fuori dei binari della logica, ecc.

venerdì 13 luglio 2018

Con il decreto dignità 8mila occupati in meno l’anno fino al 2028




DECRETO DIGNITÀ! Persi oltre 8000 posti di lavoro ogni anno, lo scrive il Governo nella relazione che accompagna il Decreto. È il primo decreto del MINISTRO DI MAIO, inadeguato.

Articolo de “Il Sole 24 ore”

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-13/sorpresa-il-decreto-dignita-8mila-occupati-l-anno-fino-2028-112657.shtml?uuid=AEU3DOLF

lunedì 9 luglio 2018

I “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli



In questi giorni i “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli. Tutto questo è inaccettabile! Siamo seri e non scherziamo con la salute dei nostri figli! #vaccini

domenica 8 luglio 2018

Carlo Vanzina, se ne va un grande regista simbolo del cinema italiano



In questo momento film straordinario su RAI 2 “il pranzo della domenica-ricordando CARLO VANZINA”. Se ne va un grande regista simbolo del cinema italiano. Che la terra gli sia lieve.

sabato 7 luglio 2018

La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic



La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic.

La politica non può vivere di sola immagine, per non dire propaganda. Qualunquismo che fa leva sull’insicurezza della gente!




Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, venerdì 7 luglio, un ordine del giorno sulla proroga della cassa integrazione della durata di 5 mesi per gli ex dipendenti Ittierre. Parliamo di circa 700 lavoratori che vedranno scadere, a breve, la mobilità in deroga, unico sostegno al reddito per tante famiglie.
Per gli ex dipendenti dell’azienda di Pettoranello del Molise non c’è nulla di concreto sul tavolo, ma siamo dinanzi all’ennesima presa in giro. L’ordine del giorno è un atto di indirizzo politico non vincolante a differenza della mozione che è un atto di indirizzo politico vincolante che fornisce all’esecutivo regionale orientamenti su come trattare le questioni stesse.
Si è discusso in Aula anche della stabilizzazione che riguarda i lavoratori dei centri per l’impiego. Con una variazione di bilancio di previsione approvata dal Consiglio, sono stati stanziati oltre due milioni di euro per coprire le spese del personale, passato dalla competenza delle Province a quella della Regione. Questo è un altro capitolo sul quale occorrerà fare chiarezza perché anche in tale circostanza si sta giocando una partita sulla pelle dei lavoratori che chiedono certezze e garanzie per il loro futuro.
Le problematiche dei lavoratori e delle famiglie molisane non si possono risolvere con una semplice operazione di ‘maquillage’ a mero scopo propagandistico. Qualunquismo, populismo e dilettantismo rischiano di generare illusioni facendo leva sull’insicurezza della gente. La politica non può vivere di sola immagine, deve affrontare il toro per le corna e dare risposte concrete su un tema delicato come quello del lavoro.
I nuovi eletti puntano più ad avere visibilità che a porre in essere azioni politiche degne nota. Forse ai più non è chiaro che la campagna elettorale è terminata e che ora tocca affrontare i problemi reali dei molisani, senza fare inutili spot e facili annunci che non portano da nessuna parte.
Il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, nel corso della seduta, ha bacchettato l’impreparazione ed il populismo in particolare dei grillini, richiamando la loro incompetenza in ordine alle procedure: sostituzioni non permesse dallo Statuto e dal regolamento, interventi inappropriati sia di carattere verbale che procedurale, inesattezze amministrative nella presentazioni degli ordini del giorno, degli emendamenti , e così via.
Il lavoro non si crea con gli ordini del giorno o con gli show in Aula, ma facendo ripartire l’economia regionale sostenendo le imprese e mettendo in campo misure che siano da stimolo per far ripartire il sistema Molise fermo da troppo tempo. Chi pensa di continuare con la politica da reality show, e con la propaganda spicciola, prende in giro non solo se stesso, ma anche i molisani.

venerdì 6 luglio 2018

Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e la burocrazia




Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e la burocrazia. Per rilanciare il lavoro le aziende devono poter tornare ad assumere! Bisognerebbe farglielo capire a Di Maio.

mercoledì 4 luglio 2018

La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito Comunista anni ‘80





La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito Comunista anni ‘80. La ricetta Di Maio è irrigidire il mercato del lavoro e punire gli imprenditori cattivi per combattere il precariato. Ma precarietà e disoccupazione non si combattono per decreto e con misure punitive per le imprese. Taglio delle tasse, meno burocrazia, giustizia veloce e certa: questo serve per creare lavoro e fare guerra al precariato.

martedì 3 luglio 2018

… il governatore Toma precisa





In relazione alle notizie diffuse dagli organi di informazione sull’annunciata chiusura dei Punti di primo intervento di Larino e Venafro, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, precisa quanto segue.

«A seguito della preoccupazione sociale che si è generata nei cittadini di Larino e Venafro e anche sulla scorta delle segnalazioni pervenutemi da sindaci, Comitati e associazioni, ho chiesto ai vertici della ASReM di sospendere ogni azione amministrativa tesa alla riorganizzazione dei Punti di primo intervento, soprattutto in assenza del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria. Nel contempo, ho prospettato loro l’opportunità di studiare e concordare un nuovo assetto organizzativo. Soluzione reputata non accoglibile per i motivi che ritengo debbano essere spiegati con la dovuta chiarezza ai cittadini molisani.
Il Decreto del ministro della salute del 2 aprile 2015 n. 70 ha stabilito che i Punti di primo intervento siano trasformati in postazioni medicalizzate del 118. Dunque, un servizio sanitario provvisorio, limitato nel tempo, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema del 118 nelle ore notturne. In ottemperanza al dettato del decreto 70/2015, il Piano operativo sanitario 2015-2018 – approvato con accordo Stato Regioni del 3.8.2016 su proposta del commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e diventato successivamente legge dello Stato – ha previsto, di conseguenza, che presso gli ospedali di Venafro e Larino, oggetto di riconversione, venissero attivati temporaneamente Punti di primo intervento, per accompagnare il processo di riorganizzazione.
Dunque, oggi ci troviamo a dare corso ad un iter amministrativo ineludibile, posto a suo tempo in essere e rispetto al quale né io, né altri possiamo porre veti. Già nel Verbale della riunione dei tavoli ministeriali di verifica degli adempimenti legati al Piano di rientro del 4.11.2016 era stato chiesto conto dei tempi di disattivazione dei PPI, che sono stati comunque tenuti in essere fino alla completa riconversione delle strutture, avvenuta nel corso del 2017. Allo stato attuale, pertanto, completata la riconversione degli ospedali, non è assolutamente possibile procrastinare ulteriormente la disattivazione del servizio, adempimento – è bene ribadirlo – ope legis.
Per quanto attiene alla preoccupazione sociale legata alla chiusura dei Punti di primo intervento, va chiarito che il servizio non era sostituivo del Pronto soccorso, in quanto gestiva solo le piccole urgenze in loco (ad esempio piccoli traumi), con il conseguente trasferimento dei casi che necessitavano di sostegno più complesso al Pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Pertanto, la sua disattivazione non deve essere percepita come un ridimensionamento dell’attività svolta per l’emergenza. Anzi, l’Atto aziendale dell’ASReM prevede il potenziamento delle postazioni del SET 118, che saranno dotate di ulteriori mezzi, di personale infermieristico e di soccorso per consentire maggiore sicurezza ed equità nei tempi di accesso agli ospedali da tutto il territorio regionale.
Tra l’altro, il personale attualmente utilizzato presso i PPI, attivo nelle sole 12 ore diurne, che ha finora contribuito ad affidare le patologie a bassa gravità alle strutture territoriali, svolgendo un ruolo ‘educativo’ per l’utenza legato alla fase in cui avviene la progressiva dismissione delle funzioni ospedaliere, potrebbe invece contribuire al potenziamento della rete dell’emergenza territoriale al fine di garantire i tempi di trattamento delle patologie tempo-dipendenti. Sempre al fine di potenziare il servizio di 118, sono in fase di attivazione le procedure di acquisizione delle disponibilità da parte delle associazioni che attualmente forniscono mezzi e soccorritori alla nuova configurazione della rete dell’emergenza per la sua implementazione.
Relativamente a tale aspetto, è stato previsto, oltre alle nuove postazioni di Campobasso ed Agnone, il potenziamento delle postazioni di Termoli ed Isernia, dotandole di ulteriori mezzi e personale. Infatti, anche in virtù della breve distanza di Larino e Venafro dagli Ospedali di Termoli e Isernia, il potenziamento temporaneo delle postazioni del 118 situate presso queste strutture potrebbe consentire una rapida attuazione della programmazione volta a riqualificare l’assistenza in emergenza e a rassicurare le popolazioni di quei territori.
Spero che quanto fin qui illustrato abbia chiarito meglio la situazione: la disattivazione dei Punti di primo intervento rappresenta una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi, processo avviato dal precedente commissario ad acta Frattura, già validato e più volte sollecitato dai Ministeri affiancanti, che non riduce, però, in alcun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e primo intervento nelle aree interessate.
Tengo, infine, a ribadire che, dal momento in cui sarò nominato commissario ad acta, spenderò le mie energie – come già tra l’altro sto facendo – per affermare la necessità di attuare un Presidio di medicina territoriale per lo smistamento e la consulenza sul primo intervento, attivando forme di sperimentazione che prevedano anche il supporto degli Ordini professionali».

Chiusura punti di primo intervento degli ospedali di Venafro e Larino. Inutile sparare nel mucchio!





Partiamo dal presupposto che il riordino della rete ospedaliera pubblica del Molise, è parte integrante del Piano Operativo Sanitario approvato con Legge dello Stato (vedi emendamento presentato dall’allora Governatore Frattura e introdotto nella scorsa Legge Finanziaria dal Governo Gentiloni). Se consideriamo anche quanto è stato detto e fatto nell’occasione, contro tale scelta, (io mi sono opposto strenuamente perché ciò rappresenta un comportamento che, di fatto, impedisce di poter apportare qualunque modifica a detto Piano) che ha determinato un ennesimo colpo di mano capace di calpestare la volontà dei cittadini molisani di vedersi tutelare il diritto alla salute, si capisce perché, oggi, bisogna “per forza” dare seguito alle disposizioni contenute in quel Piano Sanitario, le quali ridimensionano, ancor di più, i servizi negli ospedali cosiddetti minori, tra cui Venafro e Larino. A meno di un intervento diretto del Governo, che con una nuova Legge cambi le cose! Attualmente, giova ricordarlo, il Commissario ad acta della sanità molisana è ancora Paolo Frattura e ciò non è un elemento poco trascurabile, se pensiamo che per sostituirlo, c’è bisogno sempre di un provvedimento da parte del Governo. Qualcosa, quindi, non torna, perché certe scelte, l’ultima in ordine cronologico la chiusura dei punti di primo intervento del Santissimo Rosario e del Vietri non si possono imputare a chi, come il sottoscritto, si è sempre impegnato per difendere e tutelare gli interessi di Venafro, auspicando sempre e comunque, un confronto proficuo per un programma serio sulla sanità regionale. I conti non tornano e ad avvalorarlo sono le dichiarazioni di una parte della politica regionale, che fanno emergere la necessità di dover dare seguito alle disposizioni contenute in tale emendamento (proposto da Frattura e approvato dal Governo Gentiloni) perché, dicono questi “esperti”- in caso di inadempienza a quanto stabilito, l’attuale Governo nazionale non autorizzerebbe l’uscita del Molise dal Piano di rientro sulla Sanità. Ciò è vero, e tecnicamente non fa una piega, allora mi viene da pensare che certe colpe non sono da addossare a caso. Forse, non sarebbe meglio chiedere al nuovo Ministro della salute di rivedere la situazione della sanità molisana che si fa sempre più difficile?