L’intento di proseguire nell’iter amministrativo relativo alla
riproposizione della Legge Regionale sull’istituzione del Parco
archeologico, storico, artistico, naturale del sito dell’Abbazia di San
Vincenzo al Volturno, resta valido affinché, quanto prima, si possa
arrivare al definitivo riconoscimento di quell’area, quale sito di
preminente interesse scientifico e ambientale. Alcune modifiche
apportate al testo originale e riguardanti, in particolar modo,
l’allargamento dell’area di interesse del Parco stesso, sono state
inserite oltre che per salvaguardare e promuovere le importantissime
presenze di archeologia preclassica, classica, medievale e
post-medievale ivi presenti, anche per rafforzare il concetto di tutela
dell’area sotto l’aspetto ambientale. Per queste ed altre ragioni,
ritengo che la valorizzazione di un’ampia area del sito di San Vincenzo
al Volturno vada sostenuta, attraverso uno specifico provvedimento
legislativo regionale che, per l’appunto, la faccia diventare un vero e
proprio Parco archeologico e storico – naturalistico. Confido, perciò,
nella più ampia condivisione di questa idea che rappresenta e difende
l’interesse della Regione Molise nella promozione del sito di San
Vincenzo, già di per se importante punto di riferimento storico non
soltanto del Molise. Un atto legislativo che va oltre la promozione
delle peculiarità presenti, dato che prevede anche norme e progetti di
valorizzazione e tutela dell’ambiente e del territorio di riferimento,
nonché quello dei corsi d’acqua e dei sistemi idrici, idrografici e
idrogeologici esistenti. Infine, sappiamo bene che questa regione ha
tantissime potenzialità per poter diventare un punto di riferimento
turistico internazionale, tra queste vi è proprio il sito di San
Vincenzo al Volturno con il suo considerevole flusso di visitatori. La
proposta istitutiva del Parco, partendo da questo non trascurabile
presupposto, vuole favorire anche le possibili ricadute, in termini
turistici e quindi economiche-occupazionali che si potrebbero
determinare in un prossimo futuro. I vantaggi, dunque, non sono pochi
per questa parte di territorio regionale che può e deve mettere a frutto
i vantaggi offerti dalla storia e dall’ambiente che lo caratterizzano.”
Tutte le news sull'attività politica e sociale del consigliere della Regione Molise Massimiliano Scarabeo.
martedì 11 settembre 2018
Sito di San Vincenzo al Volturno. Una nuova proposta di legge istitutiva che prevede l’allargamento dell’area del Parco per mettere a frutto i vantaggi offerti dalla storia e dall’ambiente che lo caratterizzano.
venerdì 7 settembre 2018
Con il decreto dignità, il reddito di cittadinanza e lo stop alle infrastrutture, la cultura anti-impresa dei 5 Stelle al governo potrebbe trovar spazio anche nella prossima legge di Bilancio
Con il decreto dignità, il reddito di cittadinanza e lo stop alle
infrastrutture, la cultura anti-impresa dei 5 Stelle al governo potrebbe
trovar spazio anche nella prossima legge di Bilancio. I timori degli
imprenditori italiani sono concreti, tanto da ipotizzare una protesta di
piazza. L’Italia deve tornare a crescere e a essere competitiva, ma la
strada intrapresa da Di Maio e compagni va esattamente nella direzione
opposta. Dichiarare guerra alle aziende è dannoso, oltre che un
clamoroso autogol. #papera5stelle
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lunedì 3 settembre 2018
Viabilità interna e strada veloce tra Termoli e San Vittore. Opere necessarie per l’economia e lo sviluppo del Molise.
La possibilità di realizzare l’avrebbe comportato
una boccata d’ossigeno per le aziende locali, soprattutto quelle del
settore edile, offrendo al Molise anche l’opportunità di un collegamento
idoneo alla principale rete viaria italiana. Questi i motivi principali
dell’idea stessa di realizzare l’opera che collegasse Termoli a San
Vittore del Lazio per un tragitto più comodo e veloce tra l’Adriatico e
il Tirreno. A prescindere dalla condivisione o meno dell’opera, resta il
fatto che alla nostra regione veniva data la possibilità di investire
in infrastrutture aiutando il settore edile nel suo momento, forse più
difficile, dal punto di vista economico. Oggi, inoltre, i fatti legati
al terremoto pongono alcune strutture stradali strategiche, vedi il
Ponte del Liscione, come opera da monitorare costantemente e vedono i
collegamenti interni regionali, come importanti e imminenti problemi da
risolvere. In questo quadro, la programmazione delle opere
infrastrutturali, necessarie e anche urgenti per la viabilità regionale,
non possono, a mio avviso, prevedere progetti irrealizzabili, per
questo condivido pienamente l’idea dell’Assessore regionale ai lavori
pubblici, Vincenzo Niro, di proporre alternative idonee sia alle
criticità presenti sulla viabilità interna che quella di indicare,
seppur con minori ambizioni rispetto al progetto originario, la
realizzazione di un’arteria viaria tecnicamente ed economicamente, più
vantaggiosa rispetto al progetto originario dell’Autostrada. Per questo
ritengo giusto pensare una strada il cui compimento possa avvenire in
tempi consoni e rispettosi delle reali necessità di questa regione per
quanto riguarda i collegamenti interni e quelli con le principali
arterie viarie nazionali. Realizzare un’opera a scorrimento veloce che
colleghi Termoli a San Vittore oltre a rientrare nel programma di
questo Governo Regionale, offre al Molise opportunità importanti di
sviluppo economico e occupazionale, favorendo al Molise, come appena
detto, anche un considerevole passo in avanti nei collegamenti rapidi
alle grandi vie di comunicazione del Paese.
giovedì 30 agosto 2018
Test antidroga per Consiglieri e Assessori regionali. La proposta di legge regionale è stata presentata.
“L’obbligo per i Consiglieri e Assessori della Regione Molise, di
sottoporsi a test antidroga casuali e periodici, è l’oggetto di una mia
proposta di legge regionale appena presentata e ampiamente condivisa dai
colleghi di Palazzo D’Aimmo. Un significativo passo in avanti sulla
strada della trasparenza e della legalità che tutti dobbiamo seguire nel
delicato rapporto tra politica e cittadino. Per questo ritengo che i
drug test rappresentano un impegno serio da parte di chi ha sulle spalle
la responsabilità di assumere decisioni nell’interesse generale della
collettività. Hanno sottoscritto la mia proposta di legge, e di questo
ringrazio i miei colleghi, Paola Matteo (Orgoglio Molise), Gianluca
Cefaratti (Orgoglio Molise), Quintino Pallante (Fratelli d’Italia),
Eleonora Scuncio (Iorio per il Molise), Armandino D’Egidio (Forza
Italia), Nico Romagnuolo (Forza Italia), Aida Romagnuolo (Lega Salvini),
Filomena Calenda (Lega Salvini), Antonio Tedeschi (Popolari per
l’Italia) e Salvatore Micone (Udc Molise)”.
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mercoledì 29 agosto 2018
Test antidroga per Consiglieri e Assessori regionali. I tempi sono maturi per una normativa anche a livello nazionale
Nella passata legislatura il Consiglio Regionale non ha ritenuto di
sostenere la mia iniziativa di rendere obbligatori i test antidroga per
chi ricopre un ruolo politico- istituzionale come i Consiglieri e gli
Assessori regionali. Oggi, come ieri, resto convinto della bontà di
quella proposta, dato che il tema delle politiche antidroga nelle
pubbliche amministrazioni è un argomento piuttosto scottante, perciò,
sottoporsi a controlli per dimostrare di essere in grado di svolgere il
proprio ruolo, non è un grande sacrificio per un politico che non ha
nulla da nascondere. E’ per questo che ho inteso ripresentare una nuova
proposta di legge regionale che obblighi tutti gli Assessori e
Consiglieri della Regione Molise a test antidroga casuali e periodici.
Una proposta che auspico venga portata in Aula il prima possibile e che,
spero, trovi adesione da parte della maggioranza di Palazzo D’Aimmo,
per dare il giusto riscontro ai principi di trasparenza e legalità che
tanto vengono sbandierati. Ma si potrebbe aprire la strada per una
normativa in tal senso ancora più ampia, tanto da dare un segnale forte
perché i tempi siano maturi anche per una legge ad hoc, a livello
nazionale. Detta proposta di legge è composta da quattro articoli che,
in sostanza, fissano le finalità e gli obiettivi della legge, tesa a
garantire ai cittadini che i propri amministratori esercitano il proprio
mandato nel pieno delle loro facoltà mentali; le conseguenze di un
eventuale esito positivo al test con la decadenza immediata dalla carica
e le norme finanziarie, a costo zero per le casse Regionali.
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lunedì 6 agosto 2018
La Lega vuole riabilitare le Province: «Bisogna ridare il voto ai cittadini». Condivido!
La Lega vuole riabilitare le Province: «Bisogna ridare il voto ai cittadini»
di Lorenzo Salvia (Corriere dells Sera)
Un disegno di legge presentato al Senato, firmato anche da Matteo
Salvini. «Bisogna ripristinare la legalità costituzionale». Oggi votano
solo i sindaci del territorio, un sistema provvisorio tenuto in piedi
dalla bocciatura del referendum del 2016
Dal sovranismo alla sovranità popolare. La Lega studia il ritorno del
voto diretto per le Province, rimaste sospese tra la riforma che le
doveva abolire e la bocciatura del referendum del 2016, che ha finito
per rimetterle in piedi, anche se zoppicanti. La linea del Carroccio è
riassunta in un disegno di legge presentato al Senato, terzo firmatario
l’attuale ministro dell’Interno Matteo Salvini, in compagnia di un altro
ministro, Gian Marco Centinaio, responsabile dell’Agricoltura.
L’obiettivo del provvedimento, si legge nella relazione, è
«ripristinare la legalità costituzionale attraverso l’elezione diretta a
suffragio universale del presidente e dei consiglieri della Provincia».
Tutto come prima, dunque. È vero che il disegno di legge è stato
presentato prima della formazione del nuovo governo e che la questione
non viene affrontata nel contratto firmato con il Movimento 5 Stelle. Ma
è anche vero che il sistema per eleggere i presidenti delle Province è
un compromesso superato dagli eventi, un groviglio con tanti nodi da
sciogliere.
La legge oggi in vigore stabilisce che a votare non siano i cittadini
ma i sindaci del territorio, che sono anche gli unici a potersi
candidare. Un meccanismo di «secondo livello» che nelle intenzioni della
riforma voluta nel 2014 dal governo Renzi doveva accompagnare le
Province fino alla scomparsa prevista dalla riforma costituzionale. Un
sistema temporaneo, che però ha confermato ancora una volta come in
Italia nulla sia stabile fuorché il provvisorio. E che ha richiesto
qualche correttivo anche nell’ultimo decreto legge Milleproroghe,
approvato dal governo Conte e adesso all’esame del Parlamento. Qual è il
problema?
Per potersi candidare alla presidenza della Provincia, in base alla
legge attuale, i sindaci devono avere almeno 18 mesi di mandato davanti a
loro. Una regola che di fatto tagliava fuori un terzo dei sindaci
coinvolti nelle elezioni provinciali in programma nei prossimi mesi.
Circa 1.300 su 3.400. Nel Milleproroghe la durata residua del mandato
necessaria per la candidatura è scesa da 18 a 12 mesi, mentre le
prossime elezioni provinciali sono state accorpate fra loro e anticipate
al 31 ottobre. Il plotone dei sindaci incandidabili è stato ridotto. Ma
è solo una toppa. Resta il problema di un sistema elettorale
complicato. E anche poco logico, forse proprio perché pensato come
temporaneo: il mandato del presidente, per dire, dura quattro anni;
quello del consiglio provinciale, eletto dai consiglieri comunali, solo
due. Una specie di mid term provinciale di cui potremmo fare a meno. Un
intervento serve. Ma come?
Oggi gli incarichi di presidente e consiglieri provinciali sono a
titolo gratuito. La proposta della Lega affronta anche il capitolo
indennità. Lo «stipendio» del presidente non potrebbe superare quello
del sindaco del capoluogo di provincia. Mentre i consiglieri avrebbero
un gettone per le sedute di consiglio e commissioni, con un tetto pari a
un sesto dello stipendio del presidente. Il ritorno dell’indennità
sarebbe giustificato dal fatto che le Province, progressivamente
svuotate di fondi e funzioni, recupererebbero una serie di competenze.
Resta da vedere cosa ne pensano gli alleati di governo, così sensibili
ai costi della politica. Sul tema il Movimento 5 Stelle finora non si è
pronunciato. Pochi giorni fa Beppe Grillo parlava di «estrazione a sorte
dei parlamentari». Le Province non contano quanto la Camera o il
Senato. Ma forse, voto popolare oppure no, è arrivato il momento di
decidere cosa debbano fare da grandi.
domenica 5 agosto 2018
Il M5S vuole bloccare la TAV e il gasdotto TAP.
Il M5S vuole bloccare la TAV e il gasdotto TAP. Tanto a che servono
SVILUPPO, ENERGIA e LAVORO, ci daranno a tutti il reddito di
cittadinanza senza fare nulla?
mercoledì 1 agosto 2018
Il Consiglio Regionale del Molise di ieri si e’ svolto all’insegna dell’incoerenza
L’incoerenza di un’opposizione che punta il dito sull’avversario
politico, ma non applica lo stesso metro di misura su se’ stesso.
L’incoerenza di un’opposizione che urla ai quattro venti di avere come
unico obiettivo il bene della collettivita’, ma poi gestisce fondi
pubblici nel proprio piccolo orticello familiare. L’incoerenza di
un’opposizione che non ammette il contraddittorio pacato e costruttivo,
salvo poi nascondersi dietro blog e scritti anonimi per attaccare e
screditare i propri avversari politici. L’unica coerenza
dell’opposizione, oggi, la si e’ vista nei tanti congiuntivi sbagliati.
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martedì 31 luglio 2018
Sanità, si proceda con urgenza alla nomina del nuovo Commissario ad acta. Il Molise non puo’ più attendere!
Nella giornata di oggi, in Consiglio regionale, è stata presentata una
mozione di cui sono firmatario insieme ad altri colleghi, che impegna il
presidente della Regione Donato Toma, a farsi portavoce delle nostre
istanze, sollecitando il Governo centrale a porre fine alla situazione
di grave ‘empasse’ in cui versa la nostra sanità regionale. A causa del
protrarsi di questa situazione si sta verificando una paralisi
istituzionale in un settore delicato come sanità. La mancata
attribuzione al neo eletto Presidente della Regione delle funzioni di
Commissario ad acta sta impedendo alla Regione di partecipare,
attraverso un proprio rappresentante, ai Tavoli tecnici. Una situazione
di stallo che sta generando grave pregiudizio al diritto alla salute,
costituzionalmente garantito, all’intera comunità molisana. Stante il
regime di commissariamento e in assenza delle attribuzioni al
governatore Toma delle funzioni di Commissario ad acta, la Regione
Molise si trova completamente esautorata di funzione in materia
sanitaria, pur rientrando quest’ultima tra quelle attribuite dalla
Costituzione alla legislazione concorrente. Spetta al Consiglio dei
Ministri l’individuazione del soggetto a cui attribuire l’incarico di
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di recupero dal disavanzo
sanitario. Ad oggi, tuttavia, il Consiglio dei Ministri non ha ancora
adottato la delibera di nomina del nuovo Commissario ad acta che prenda
il posto di Paolo di Laura Frattura. Con la mozione presentata
quest’oggi, si chiede di procedere con urgenza alla nomina del nuovo
Commissario alla sanità nella persona del governatore Toma. I gravi
fatti di Larino, con la morte di un 47enne e l’invio degli ispettori da
parte del ministro della salute Grillo, rappresentano un ulteriore
campanello d’allarme per la nostra sanità regionale che non va
sottovalutato. La chiusura dei punti di primo intervento di Venafro e
Larino, la paventata chiusura del reparto di Senologia presso l’ospedale
‘Veneziale’ di Isernia, confermano la necessità impellente di conferire
a Toma l’incarico di Commissario ad acta. Il Molise e i molisani non
possono più attendere!
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martedì 24 luglio 2018
Area di Crisi, dalla Regione i primi otto milioni di euro alle imprese
Otto milioni di euro destinati a quarantotto imprese afferenti all’area di crisi complessa. E’ il primo intervento concreto, ha sottolineato il presidente della Regione Molise, Donato Toma, anche se arriva con un ritardo di due anni.
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domenica 22 luglio 2018
Il ministro Di Maio, prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando per strada oltre 14mila famiglie
VOGLIONO ELIMINARE QUEL POCO CHE E’ RIMASTO! Il ministro Di Maio,
prendendo a pretesto la gara, vuole chiudere l’Ilva di Taranto, mandando
per strada oltre 14mila famiglie e mettendo la parola fine ad uno degli
asset industriali più importanti del nostro Paese. Un atteggiamento
irresponsabile, che non tiene minimamente conto delle ripercussioni
economiche e sociali che potrebbe avere un simile traumatico evento.
Ormai sarebbe assurdo fermare la gara e congelare ulteriormente la
vicenda. Ilva continua a perdere 30 milioni di euro al mese, 1 milione
al giorno, avendo oltre 4mila dipendenti in cassa integrazione. Dal
ministro Di Maio ci aspettiamo , tutti, soluzioni concrete. Al momento
il “pasticcio” lo sta causando soltanto lui!
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martedì 17 luglio 2018
Venafro, approvati due progetti di edilizia scolastica. Pieno sostegno all’iniziativa della Giunta comunale, è un importante progetto di sviluppo sociale e culturale.
La sicurezza degli edifici scolastici è una delle priorità che va
affrontata da questo governo regionale perché il bene dei nostri figli
viene prima di ogni altra cosa. In qualità di Consigliere regionale,
perciò, non posso non dare pieno sostegno all’iniziativa della Giunta
guidata dal sindaco Alfredo Ricci, che ha approvato due progetti molto
importanti per il futuro delle scuole di Venafro. Riguardano il
complesso “Camelot” e quello di via Maiella, oggetto, quest’ultimo, di
molte discussioni non soltanto politico-istituzionale, vista la
necessità per Venafro di offrire una adeguata e sicura sistemazione ai
ragazzi che frequentano le scuole primarie e medie. Una scelta questa,
che rappresenta un passo avanti per lo sviluppo sociale e culturale di
Venafro e alla quale intendo dare il massimo supporto chiedendo, fin da
subito, al Governatore Toma, un impegno concreto della Regione Molise,
per far si che questi progetti non restino inevasi così come è stato
fatto in precedenza.
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domenica 15 luglio 2018
Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò che è illogico mi irrita perché menzogna
Un giorno o l’altro finirà anche la mia monumentale pazienza: tutto ciò
che è illogico mi irrita perché menzogna. Amo imparare e sono sempre
disposto a cambiare opinione (e tante volte l’ho fatto) davanti a
“opinioni” (pareri in stretto rigore logico che partono da fatti e
numeri certi, incontestabili). Sono grato a chi rimarca bias o lacune
nel mio tentare di capire. Almeno tanto quanto trovo vomitevole e
insopportabile tutto ciò che è cazzeggio: mancata conoscenza dei fatti,
percorsi al di fuori dei binari della logica, ecc.
venerdì 13 luglio 2018
Con il decreto dignità 8mila occupati in meno l’anno fino al 2028
DECRETO DIGNITÀ! Persi oltre 8000 posti di lavoro ogni anno, lo
scrive il Governo nella relazione che accompagna il Decreto. È il primo
decreto del MINISTRO DI MAIO, inadeguato.
Articolo de “Il Sole 24 ore”
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-07-13/sorpresa-il-decreto-dignita-8mila-occupati-l-anno-fino-2028-112657.shtml?uuid=AEU3DOLF
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lunedì 9 luglio 2018
I “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli
In questi giorni i “no vax” attaccano chi sceglie consapevolmente di vaccinare i propri figli. Tutto questo è inaccettabile! Siamo seri e non scherziamo con la salute dei nostri figli! #vaccini
domenica 8 luglio 2018
Carlo Vanzina, se ne va un grande regista simbolo del cinema italiano
In questo momento film straordinario su RAI 2 “il pranzo della
domenica-ricordando CARLO VANZINA”. Se ne va un grande regista simbolo
del cinema italiano. Che la terra gli sia lieve.
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sabato 7 luglio 2018
La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic
La maglia rossa ce l’ho! Ora mi manca solo un Rolex per pontificare anche io sull’immigrazione come i radical chic.
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La politica non può vivere di sola immagine, per non dire propaganda. Qualunquismo che fa leva sull’insicurezza della gente!
Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, venerdì 7
luglio, un ordine del giorno sulla proroga della cassa integrazione
della durata di 5 mesi per gli ex dipendenti Ittierre. Parliamo di circa
700 lavoratori che vedranno scadere, a breve, la mobilità in deroga,
unico sostegno al reddito per tante famiglie.
Per gli ex dipendenti dell’azienda di Pettoranello del Molise non c’è
nulla di concreto sul tavolo, ma siamo dinanzi all’ennesima presa in
giro. L’ordine del giorno è un atto di indirizzo politico non vincolante
a differenza della mozione che è un atto di indirizzo politico
vincolante che fornisce all’esecutivo regionale orientamenti su come
trattare le questioni stesse.
Si è discusso in Aula anche della stabilizzazione che riguarda i
lavoratori dei centri per l’impiego. Con una variazione di bilancio di
previsione approvata dal Consiglio, sono stati stanziati oltre due
milioni di euro per coprire le spese del personale, passato dalla
competenza delle Province a quella della Regione. Questo è un altro
capitolo sul quale occorrerà fare chiarezza perché anche in tale
circostanza si sta giocando una partita sulla pelle dei lavoratori che
chiedono certezze e garanzie per il loro futuro.
Le problematiche dei lavoratori e delle famiglie molisane non si
possono risolvere con una semplice operazione di ‘maquillage’ a mero
scopo propagandistico. Qualunquismo, populismo e dilettantismo rischiano
di generare illusioni facendo leva sull’insicurezza della gente. La
politica non può vivere di sola immagine, deve affrontare il toro per le
corna e dare risposte concrete su un tema delicato come quello del
lavoro.
I nuovi eletti puntano più ad avere visibilità che a porre in essere
azioni politiche degne nota. Forse ai più non è chiaro che la campagna
elettorale è terminata e che ora tocca affrontare i problemi reali dei
molisani, senza fare inutili spot e facili annunci che non portano da
nessuna parte.
Il Consigliere regionale Massimiliano Scarabeo, nel corso della
seduta, ha bacchettato l’impreparazione ed il populismo in particolare
dei grillini, richiamando la loro incompetenza in ordine alle procedure:
sostituzioni non permesse dallo Statuto e dal regolamento, interventi
inappropriati sia di carattere verbale che procedurale, inesattezze
amministrative nella presentazioni degli ordini del giorno, degli
emendamenti , e così via.
Il lavoro non si crea con gli ordini del giorno o con gli show in
Aula, ma facendo ripartire l’economia regionale sostenendo le imprese e
mettendo in campo misure che siano da stimolo per far ripartire il
sistema Molise fermo da troppo tempo. Chi pensa di continuare con la
politica da reality show, e con la propaganda spicciola, prende in giro
non solo se stesso, ma anche i molisani.
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venerdì 6 luglio 2018
Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e la burocrazia
Ritengo che in Italia i nemici non sono gli imprenditori, ma le tasse e
la burocrazia. Per rilanciare il lavoro le aziende devono poter tornare
ad assumere! Bisognerebbe farglielo capire a Di Maio.
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mercoledì 4 luglio 2018
La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito Comunista anni ‘80
La parte del “decreto dignità” sul precariato sembra scritta dal Partito
Comunista anni ‘80. La ricetta Di Maio è irrigidire il mercato del
lavoro e punire gli imprenditori cattivi per combattere il precariato.
Ma precarietà e disoccupazione non si combattono per decreto e con
misure punitive per le imprese. Taglio delle tasse, meno burocrazia,
giustizia veloce e certa: questo serve per creare lavoro e fare guerra
al precariato.
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martedì 3 luglio 2018
… il governatore Toma precisa
In relazione alle notizie diffuse dagli organi di informazione
sull’annunciata chiusura dei Punti di primo intervento di Larino e
Venafro, il presidente della Regione Molise, Donato Toma, precisa quanto
segue.
«A seguito della preoccupazione sociale che si è generata nei
cittadini di Larino e Venafro e anche sulla scorta delle segnalazioni
pervenutemi da sindaci, Comitati e associazioni, ho chiesto ai vertici
della ASReM di sospendere ogni azione amministrativa tesa alla
riorganizzazione dei Punti di primo intervento, soprattutto in assenza
del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal
disavanzo della spesa sanitaria. Nel contempo, ho prospettato loro
l’opportunità di studiare e concordare un nuovo assetto organizzativo.
Soluzione reputata non accoglibile per i motivi che ritengo debbano
essere spiegati con la dovuta chiarezza ai cittadini molisani.
Il Decreto del ministro della salute del 2 aprile 2015 n. 70 ha
stabilito che i Punti di primo intervento siano trasformati in
postazioni medicalizzate del 118. Dunque, un servizio sanitario
provvisorio, limitato nel tempo, operativo nelle 12 ore diurne e
presidiato dal sistema del 118 nelle ore notturne. In ottemperanza al
dettato del decreto 70/2015, il Piano operativo sanitario 2015-2018 –
approvato con accordo Stato Regioni del 3.8.2016 su proposta del
commissario ad acta Paolo di Laura Frattura e diventato successivamente
legge dello Stato – ha previsto, di conseguenza, che presso gli ospedali
di Venafro e Larino, oggetto di riconversione, venissero attivati
temporaneamente Punti di primo intervento, per accompagnare il processo
di riorganizzazione.
Dunque, oggi ci troviamo a dare corso ad un iter amministrativo
ineludibile, posto a suo tempo in essere e rispetto al quale né io, né
altri possiamo porre veti. Già nel Verbale della riunione dei tavoli
ministeriali di verifica degli adempimenti legati al Piano di rientro
del 4.11.2016 era stato chiesto conto dei tempi di disattivazione dei
PPI, che sono stati comunque tenuti in essere fino alla completa
riconversione delle strutture, avvenuta nel corso del 2017. Allo stato
attuale, pertanto, completata la riconversione degli ospedali, non è
assolutamente possibile procrastinare ulteriormente la disattivazione
del servizio, adempimento – è bene ribadirlo – ope legis.
Per quanto attiene alla preoccupazione sociale legata alla chiusura
dei Punti di primo intervento, va chiarito che il servizio non era
sostituivo del Pronto soccorso, in quanto gestiva solo le piccole
urgenze in loco (ad esempio piccoli traumi), con il conseguente
trasferimento dei casi che necessitavano di sostegno più complesso al
Pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Pertanto, la sua
disattivazione non deve essere percepita come un ridimensionamento
dell’attività svolta per l’emergenza. Anzi, l’Atto aziendale dell’ASReM
prevede il potenziamento delle postazioni del SET 118, che saranno
dotate di ulteriori mezzi, di personale infermieristico e di soccorso
per consentire maggiore sicurezza ed equità nei tempi di accesso agli
ospedali da tutto il territorio regionale.
Tra l’altro, il personale attualmente utilizzato presso i PPI, attivo
nelle sole 12 ore diurne, che ha finora contribuito ad affidare le
patologie a bassa gravità alle strutture territoriali, svolgendo un
ruolo ‘educativo’ per l’utenza legato alla fase in cui avviene la
progressiva dismissione delle funzioni ospedaliere, potrebbe invece
contribuire al potenziamento della rete dell’emergenza territoriale al
fine di garantire i tempi di trattamento delle patologie
tempo-dipendenti. Sempre al fine di potenziare il servizio di 118, sono
in fase di attivazione le procedure di acquisizione delle disponibilità
da parte delle associazioni che attualmente forniscono mezzi e
soccorritori alla nuova configurazione della rete dell’emergenza per la
sua implementazione.
Relativamente a tale aspetto, è stato previsto, oltre alle nuove
postazioni di Campobasso ed Agnone, il potenziamento delle postazioni di
Termoli ed Isernia, dotandole di ulteriori mezzi e personale. Infatti,
anche in virtù della breve distanza di Larino e Venafro dagli Ospedali
di Termoli e Isernia, il potenziamento temporaneo delle postazioni del
118 situate presso queste strutture potrebbe consentire una rapida
attuazione della programmazione volta a riqualificare l’assistenza in
emergenza e a rassicurare le popolazioni di quei territori.
Spero che quanto fin qui illustrato abbia chiarito meglio la
situazione: la disattivazione dei Punti di primo intervento rappresenta
una fase dell’intera riorganizzazione della rete dei servizi, processo
avviato dal precedente commissario ad acta Frattura, già validato e più
volte sollecitato dai Ministeri affiancanti, che non riduce, però, in
alcun modo il livello e la qualità dei servizi di pronto soccorso e
primo intervento nelle aree interessate.
Tengo, infine, a ribadire che, dal momento in cui sarò nominato
commissario ad acta, spenderò le mie energie – come già tra l’altro sto
facendo – per affermare la necessità di attuare un Presidio di medicina
territoriale per lo smistamento e la consulenza sul primo intervento,
attivando forme di sperimentazione che prevedano anche il supporto degli
Ordini professionali».
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Chiusura punti di primo intervento degli ospedali di Venafro e Larino. Inutile sparare nel mucchio!
Partiamo dal presupposto che il riordino della rete ospedaliera pubblica
del Molise, è parte integrante del Piano Operativo Sanitario approvato
con Legge dello Stato (vedi emendamento presentato dall’allora
Governatore Frattura e introdotto nella scorsa Legge Finanziaria dal
Governo Gentiloni). Se consideriamo anche quanto è stato detto e fatto
nell’occasione, contro tale scelta, (io
mi sono opposto strenuamente perché ciò rappresenta un comportamento
che, di fatto, impedisce di poter apportare qualunque modifica a detto
Piano) che ha determinato un ennesimo colpo di mano capace di calpestare
la volontà dei cittadini molisani di vedersi tutelare il diritto alla
salute, si capisce perché, oggi, bisogna “per forza” dare seguito alle
disposizioni contenute in quel Piano Sanitario, le quali ridimensionano,
ancor di più, i servizi negli ospedali cosiddetti minori, tra cui
Venafro e Larino. A meno di un intervento diretto del Governo, che con
una nuova Legge cambi le cose! Attualmente, giova ricordarlo, il
Commissario ad acta della sanità molisana è ancora Paolo Frattura e ciò
non è un elemento poco trascurabile, se pensiamo che per sostituirlo,
c’è bisogno sempre di un provvedimento da parte del Governo. Qualcosa,
quindi, non torna, perché certe scelte, l’ultima in ordine cronologico
la chiusura dei punti di primo intervento del Santissimo Rosario e del
Vietri non si possono imputare a chi, come il sottoscritto, si è sempre
impegnato per difendere e tutelare gli interessi di Venafro, auspicando
sempre e comunque, un confronto proficuo per un programma serio sulla
sanità regionale. I conti non tornano e ad avvalorarlo sono le
dichiarazioni di una parte della politica regionale, che fanno emergere
la necessità di dover dare seguito alle disposizioni contenute in tale
emendamento (proposto da Frattura e approvato dal Governo Gentiloni)
perché, dicono questi “esperti”- in caso di inadempienza a quanto
stabilito, l’attuale Governo nazionale non autorizzerebbe l’uscita del
Molise dal Piano di rientro sulla Sanità. Ciò è vero, e tecnicamente non
fa una piega, allora mi viene da pensare che certe colpe non sono da
addossare a caso. Forse, non sarebbe meglio chiedere al nuovo Ministro
della salute di rivedere la situazione della sanità molisana che si fa
sempre più difficile?
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sabato 30 giugno 2018
Sulla questione migranti ascolto parole al vento e senza senso dette anche da “personaggi autorevoli”!
Sulla questione migranti ascolto parole al vento e senza senso dette anche da “personaggi autorevoli”! Il diritto d’asilo e’ normato. Gli arrivi di migranti sul territorio dell’Unione europea vengono definiti movimenti primari. Secondo il regolamento di Dublino, il Paese di primo arrivo e’ responsabile di gestire la domanda di asilo di un profugo. Il movimento secondario ha luogo invece quando questa i migranti si
trasferiscono da un Paese all’altro della UE senza la necessaria autorizzazione. In Germania , in maniera particolare, la Merkel e’ costretta ad affrontare una crisi politica senza eguali. Al consiglio Europeo Conte deve chiedere il blocco navale subito per fermare i barconi della morte. Ora o mai piu’!
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lunedì 25 giugno 2018
Buitoni apre a Benevento l’hub mondiale della pizza grazie all’impiego di robot anche “MADE IN MOLISE “
Buitoni apre a Benevento l’hub mondiale della pizza grazie all’impiego
di robot anche “MADE IN MOLISE ” . La multinazionale ha avviato un
investimento di 50 milioni di euro sostenuto da un contratto di sviluppo
siglato con Governo, Regione Campania e Invitalia per ammodernare
l’impianto, incrementare la produzione e inviare , da Benevento , la
pizza surgelata con marchio Buitoni in tutto il mondo . Un plauso
particolare va al Project manager Francesco Fierro , giovane ingegnere
meccanico che ha guidato un team di 20 giovani professionisti italiani e
stranieri.
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giovedì 21 giugno 2018
Campobasso – Zona franca urbana, pubblicati gli elenchi dei beneficiari: 5 milioni e 700 mila euro i fondi previsti per garantire gli sgravi contributivi e fiscali di 297 aziende
Zona franca urbana, pubblicati gli elenchi dei beneficiari: 5 milioni e
700 mila euro i fondi previsti per garantire gli sgravi contributivi e
fiscali di 297 aziende. Premiato il lavoro portato avanti grazie anche
alla collaborazione del ministro Bindi, facendo riferimento alla
richiesta di istituzione fin dal 2006-2007, con l’allora governo Prodi.
Avendo vissuto tutto l’iter in prima persona, a distanza di tempo, provo
una grande emozione che ancora una volta dimostra che in politica, come
nella vita, non bisogna mai arrendersi… buona economia a tutti!
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sabato 16 giugno 2018
Venafro celebra i Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, patroni della nostra città e della Diocesi di Isernia-Venafro
Venafro celebra i Santi Martiri Nicandro, Marciano e Daria, patroni
della nostra città e della Diocesi di Isernia-Venafro. Un appuntamento
importante al quale sono molto legato e come tutti i venafrani vivo con
grande emozione. Una tradizione secolare che unisce la nostra comunità
nel proprio cammino di fede e che solo i venafrani possono comprendere
fino in fondo. E’ un momento di forte unità che ci lega a questa terra.
Voglio vivere questi giorni di festa insieme a tutti i miei concittadini
e con la mia città. Auguri a Venafro, ai venafrani e a coloro che
portano il nome di Nicandro, Marciano e Daria.
giovedì 31 maggio 2018
Odori nauseabondi nell’aria tra Pozzilli e Venafro. Non ignoriamo le segnalazioni dei cittadini. Occorre fare chiarezza.
Credo sia necessario fare assolutamente chiarezza su quanto
denunciato da molti cittadini e capire l’origine esatta di questi
miasmi. E’ importante sapere cosa stia accadendo in questi territori, se
esiste o meno un problema di inquinamento dell’aria, e a cosa sia
dovuto. Di fronte a questi problemi non ci sono giustificazioni che tengono, così come non mi interessa
più di tanto ricercare colpevoli che non troveremo mai, ma eliminare il
problema si può e si deve. Salvaguardare il territorio significa anche
mettere in campo le giuste iniziative che servono alla tutela
dell’ambiente in cui viviamo. L’ennesimo episodio di inquinamento
del Torrente Rava, con l’acqua diventata marrone, non lascia dubbi sulla
necessità di intervenire, da subito, in maniera efficace, attraverso
una seria prevenzione di ogni forma di contaminazione che mette in serio
pericolo il territorio e quindi la nostra salute. Vanno sicuramente intensificati i
controlli attraverso un’ampia collaborazione tra le istituzioni locali,
ma, prima di ogni cosa, occorrono le risorse necessarie perché si possa
favorire ogni utile iniziativa in grado di arginare il fenomeno,
ritenendo che esistono ancora molte possibilità di limitare i danni
prodotti da decenni di disattenzione verso le problematiche ambientali
nella Piana di Venafro. Ora è indispensabile coniugare
l’ambiente e la crescita del territorio con la tutela della salute dei
cittadini. La Regione faccia la sua parte senza trovare escamotage, la
sicurezza della popolazione e delle future generazioni viene prima di
tutto. Per quanto mi riguarda, continuerò a battermi per salvaguardare
il futuro di un’area importante come quella della Piana di Venafro e di
tutto il Molise.
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martedì 22 maggio 2018
Le ragioni della mia scelta di aderire al gruppo misto in Consiglio Regionale
Soltanto per evidenziare ai nuovi soloni della politica dai quali non ho
certo bisogno di prendere lezioni di etica, le ragioni della mia scelta
di aderire al gruppo misto in Consiglio Regionale: in primis quale
conseguenza della mia candidatura da indipendente in Forza Italia che
ringrazio ancora una volta per avermene dato la possibilità, e a
seguire, visto che se ne parla a giusta ragione, anche per un risparmio
sui costi a carico della Regione. Come prevede la legge regionale n° 20
del 4 novembre 1991, in riferimento all’articolo 3 comma 5: “Se al
gruppo misto aderisce un solo consigliere il contributo di cui al
presente articolo e quello previsto all’articolo 6 sono erogati nella
misura del 50 per cento”. Non penso debba aggiungere altro, dato che sul
taglio ai costi della politica non mi sono mai opposto.
lunedì 23 aprile 2018
Una sfida difficile, una battaglia politica diversa dalle altre, un risultato che ha confermato che l’idea di fare politica soltanto con gli slogan è sbagliata!
Una sfida difficile, una battaglia politica diversa dalle altre, un
risultato che ha confermato che l’idea di fare politica soltanto con gli
slogan è sbagliata! La scelta che il Molise ha fatto, deve però,
segnare, l’inizio di un percorso politico-istituzionale capace di dare
l’input necessario perché si possa ripartire offrendo le giuste
opportunità a chi ha più bisogno. Per farlo, occorre anche una seria e
fattiva collaborazione tra le forze politiche che siederanno nel
prossimo Consiglio Regionale, non solo un appello a chi ha pensato di
essere depositario di ogni verità senza averne la dovuta contezza, ma un
auspicio che dovrà servire per aprire un confronto serio e leale con i
molisani tutti, nessuno escluso. E’ questo il messaggio che mi sento di
rivolgere, per primi, a chi mi ha sostenuto e che ringrazio di vero
cuore, e poi a tutto il Molise perché si arrivi ad avere una classe
politica dirigente capace di affrontare e risolvere i problemi di questa
regione, pensando, esclusivamente al bene di questa terra.
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